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    Call Hub, i progetti selezionati: dall’etichetta smart al drone per farmaci

    Sono 33, ecco l’elenco. E Regione porta da 70 a 114,5 i milioni stanziati

    di Redazione Open Innovation | 08/10/2019

Conclusa la valutazione - da parte di esperti indipendenti - delle 78 domande presentate per il Bando “Call Hub Ricerca e Innovazione”, sono 33 i progetti di eccellenza selezionati. Progetti che ora Regione Lombardia si impegna a finanziare con uno sforzo aggiuntivo, erogando un contributo complessivo di 114,5 milioni di euro, a valere su risorse POR FESR 2014-2020.

Qui l’elenco dei progetti ammessi (appena sotto il video), suddivisi negli ecosistemi previsti dal Bando.

Con una delibera approvata martedì 8 ottobre su proposta del vicepresidente Fabrizio Sala, la Giunta ha infatti deciso di incrementare con uno stanziamento di ulteriori 44,5 milioni i 70 milioni già previsti per la “Call Hub”.

In questo modo, Regione Lombardia potrà sostenere tutti e 33 i progetti ammessi. Senza l’aumento dei fondi, quelli finanziabili sarebbero stati una ventina: ma l’altissima qualità delle proposte ricevute ha convinto il vicepresidente e assessore a Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione a proporre l’incremento ai colleghi di giunta.

Nel complesso, si prevede che i progetti finanziati genereranno un investimento sul territorio di oltre 250 milioni di euro, tra risorse pubbliche e private.

“Sono progetti unici al mondo che cambieranno la vita dei cittadini toccando diversi ambiti tra cui salute, sostenibilità, manifattura avanzata, Smart mobility, connettività, nutrizione e cultura - ha spiegato il vicepresidente -. Il tasso di innovazione è estremamente elevato e abbiamo stimato che circa il 35% di questi progetti registrerà almeno un nuovo brevetto”.

Una panoramica dei vincitori

Nell’ambito dell’industria della salute, nello specifico, i progetti presentati permetteranno lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie innovative, con modelli predittivi e approcci diagnostici personalizzati, per tantissime patologie (dalle più comuni come il glaucoma, che coinvolge il 2% della popolazione italiana sopra i 40 anni, a quelle più rare e difficili, le malattie neurodegenerative dalla genesi ancora sconosciuta, come la SLA, senza dimenticare le patologie oncologiche).

Verranno applicate le tecnologie più avanzate, come la stampa 3D accoppiata a sistemi anatomici, e sviluppati nuovi protocolli per la condivisione e standardizzazione delle procedure di raccolta, trasporto, analisi e trattamento dei campioni biologici e dei dati clinici (biobanca), affinché possano concretizzarsi le promesse di prevenzione personalilizzata e diagnosi precoce aperte dagli straordinari sviluppi della genomica nell’ultimo decennio.

Tra i progetti vincitori anche quello di un’etichetta intelligente, capace di adattare il suo messaggio a seconda degli stimoli esterni, modificando ad esempio la scadenza di un prodotto in relazione al suo stato di conservazione e di ‘lampeggiare’ se in prossimità del termine di scadenza. Inoltre, comunicando autonomamente con dispositivi IoT, l’etichetta potrà anche monitorare le condizioni di trasporto per verificare il rispetto della catena del freddo), identificare punti di criticità ed evitare il trasporto di merce compromessa

L’attenzione alla sostenibilità è testimoniata anche da progetti per nuove tecnologie ecologiche per il riscaldamento, o per componenti elettrici e da materie prime riciclate per auto meno inquinanti.

E ancora, è stato selezionato un progetto che punta a realizzare, tra le altre cose, un drone per il trasporto farmaci in condizioni di emergenza e una piattaforma di individuazione e monitoraggio del traffico in situazioni critiche. Un altro progetto mette al centro i superfood, alimenti nutrizionalmente migliorati in grado anche di rispondere a specifiche problematiche di salute dei pazienti.

Nell’ambito della connettività, c’è la scommessa su edifici intelligenti grazie al 5G, e quella di un piccolo satellite per monitorare ghiacciai e foreste e prevenire eventuali disastri naturali.

L’attrattività del territorio

La Call Hub era finalizzata a promuovere progetti strategici di R&S di pubblico interesse, con ricadute concrete sulla qualità di vita dei cittadini e in termini di potenziamento degli ecosistemi lombardi della ricerca e dell’innovazione.

Il vicepresidente di Regione ha sottolineato altri due elementi: anzitutto, “con questo bando attiviamo numerose collaborazioni di prestigio, nazionali e internazionali -: con università, dipartimenti e centri di ricerca inglesi, svedesi, giapponesi, indiani, oltre che con tutte le Università e gli IRCCS lombardi”.

Inoltre “per partecipare alla Call nove imprese hanno scelto di aprire una nuova sede in Lombardia, con una positiva ricaduta sul mercato del lavoro. Sono dati che confermano l’attrattività del nostro territorio”.

La Call Hub in cifre e il ruolo di Open Innovation

Nel bando sono coinvolti più di 200 partner: 45 grandi imprese, 102 MPMI, 57 organismi di ricerca. Si tratta di partenariati ben strutturati, a cui partecipano anche le tante imprese lombarde piccole per dimensione ma grandissime per competenze tecniche: ben 80 micro e piccole imprese, tra cui 5 startup innovative. Da subito inizia la fase di negoziazione tra Regione Lombardia e i partenariati, per affinare insieme i progetti e sottoscrivere gli Accordi.

Dal momento della firma, i progetti dovranno concludersi in 30 mesi (due anni e mezzo).

Su questa Piattaforma sarà sempre possibile trovare assistenza e conoscere gli sviluppi di tutti i progetti.

 

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