• Approfondimenti

    VIDEO Baggioni (Vodafone): “Il 5 G tra i cittadini a Milano"

    Dalla robotica collaborativa alla sicurezza, sette progetti inediti

    di Redazione Open Innovation | 25/03/2019

Si fa presto a dire che il 5G cambierà la nostra vita quotidiana. Ma come, in concreto? Oltre a scaricare in modo infinitamente più veloce film e dati vari sui nostri smartphone, quando sul mercato saranno disponibili i terminali adatti, in che modo potremo sfruttare tutte le potenzialità di questa nuova tecnologia?

A questa domanda ha provato a rispondere Vodafone, capofila della sperimentazione 5G a Milano dove entro l’anno è prevista la copertura dell’intera area metropolitana. In occasione della Digital Week, il colosso della telefonia ha scelto di far toccare con mano ai cittadini i servizi e le opportunità più innovative - ma già sperimentate in modo concreto - messe in campo dalle caratteristiche della nuova tecnologia ovvero dalla sua maggiore velocità, altissima affidabilità, bassissima latenza e multi connettività.

In particolare, ad aprire nuovi orizzonti sarà la possibilità del 5G di abilitare la connessione di milioni di oggetti e sensori a bassa energia per chilometro quadrato, i cosiddetti servizi “massive IoT”.

Ne abbiamo parlato con Sabrina Baggioni, 5G Program Director di Vodafone Italia, già ospite degli Stati Generali di Regione Lombardia lo scorso giugno:

 

 

Ed ecco allora in mostra i contenuti streaming video in mobilità sui mezzi pubblici, in piazza XXIV Maggio, abilitati su un percorso di tre chilometri. I servizi per la salute con la Robotica di servizio per gli ospedali e quelli per la sicurezza, su due fronti: con i droni utilizzati per ispezioni industriali o delle infrastrutture, e con le videocamere veicolari mobili che grazie alla rete 5G permetteranno alla Polizia di seguire eventi o situazioni di emergenza in aree critiche e di intervenire praticamente in tempo reale.

E ancora, l’apprendimento immersivo e il tutoraggio messo a disposizione degli studenti di medicina grazie alla realtà virtuale, illustrato negli spazi del Politecnico in via Ampère. O il cestino intelligente che sfrutta le potenzialità del 5G e dell’AI per rendere veloce e automatica la raccolta differenziata.

Si tratta, come spiega Baggioni, di innovazioni sociali, per l’impatto che si preparano ad avere sul nostro modo di vivere i luoghi di lavoro, la stessa città e tutti gli spazi collettivi.

In questo video, in particolare, il direttore del programma 5G mostra la semplicità con cui il 5G promette di digitalizzare ogni tipo di impianto manifatturiero. Bastano infatti un router e dei sensori, senza nuove cablature, per abilitare le potenzialità dell’industria 4.0: grazie al 5G, è possibile infatti predisporre una connessione wireless e installare una sensoristica poco invasiva, rapida e flessibile in vista di successive riconfigurazioni di fabbrica.

Allo stesso modo, bastano un router e un visore per puntare sulla robotica collaborativa, che promette di affiancare l’uomo - senza sostituirlo del tutto - nelle mansioni più ripetitive. Mentre la realtà aumentata diventa un’alleata preziosa nella manutenzione con assistenza in remoto da un esperto:

 

 

Nel caso della robotica collaborativa, il 5G consente al robot di ricevere in tempo reale i dati sulla posizione del lavoratore con il quale deve interagire e dunque di riconoscerlo, permettendo un’interazione sicura anche senza la delimitazione fisica della macchina. Sul fronte dell’automazione industriale, le tecnologie di machine learning grazie ai dati raccolti da sensori connessi in 5G rendono possibile riconfigurare la linea di produzione in tempo reale, riducendo i costi di manutenzione e limitando al massimo i tempi di fermo impianto. Mentre per la manutenzione, il 5G abilita allo stesso tempo videochiamate real time ad alta risoluzione con l’esperto richiesto e contenuti in realtà aumentata a bassa latenza, come modelli in 3D che guidino l’intervento.

Le sperimentazioni portate tra gli universitari e i cittadini milanesi promettono insomma semplificazioni e potenziamenti facilmente trasportabili e gestibili. Certo, ricorda Baggioni, per abilitare molti dei servizi prefigurati - a cominciare da quello dell’ambulanza connessa in remoto con i medici di un ospedale - non basta l’iniziativa di un singolo ente o attore, a doversi attivare è invece “un intero ecosistema”. Vedi la formazione necessaria per il personale sanitario, coinvolto nel caso del progetto dell’ambulanza connessa in 5G per monitorare lo stato del paziente durante il trasporto e far fronte nel minor tempo possibile a eventuali emergenze.  

Anche per questo, la sperimentazione del 5G - sottolinea Baggioni in questo ultimo video - è stata improntata da subito alla collaborazione tra molteplici soggetti diversi, in un’ottica di open innovation:

 

 

CONDIVIDI
I nostri canali social