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    Digitalizzazione e "field workforce" nelle utilities

    di Maurizio Mesenzani

Partendo dal paper "Digital-experience design for the field workforce" (Robert Bales, Adrian Booth e Lois Schonberger, Digital McKinsey Insights, 2018), si possono osservare alcuni aspetti della digitalizzazione in corso nelle Utilities, focalizzando l'attenzione sull'interazione tra il personale di sede e la forza lavoro sul campo (field workforce). In primo luogo, la digitalizzazione nel settore Utilities richiede una scelta di base: innovare o inventare. Digitalizzare può significare migliorare i processi oppure può voler dire inventare processi e servizi che attualmente non esistono. Automatizzare processi, trasformandoli in digitale, senza apportare migioramenti, non ha alcun senso. Occorre quindi affrontare un cambiamento, che va governato e gestito, partendo dal top management, senza fermarsi a digitalizzare lo "status quo". Altro suggerimento degli autori è andare sul campo, passare giorni di lavoro in affiancamento al personale coinvolto nelle attività operative (manutenzioni, interventi nelle abitazioni private, interventi sulle reti, interventi nelle centrali...) per capire quali strumenti usano, con che frequenza e intensità. La forza lavoro sul campo è l'end user delle soluzioni, occorre quindi un approccio "user-centered" per disegnare le migliori soluzioni, scegliendo i device più opportuni in base al tipo di lavoro e ai task da gestire.

Secondo voi le Utilities attive in Italia quanto stanno applicando questi modelli? Quante stanno affrontando la digitalizzazione in modo proattivo gestendo in modo consapevole e "user-centered" il percorso di change?

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1 contributo

Annarita Tronchin

02/07/2018 alle 11:30

Per le aziende quando si parla di "utilities" si parla di costi fissi, difficili da ammortizzare. Si tende a collegare innovazione a digitalizzazione, a volte a social network.Ma queste sono solo cose che possono accompagnare l'innovazion ma non possono portare un reale aiuto per le aziende, soprattutto per la manifattura.

Il premio Top Utility 2017 è stato così suddiviso: prima per sostenibilità è Società Gas Rimini (finalista con Acea, Acque, Estra e Gruppo CAP); prima per comunicazione è A2a (con Acea, Gruppo CAP, Hera e Iren); vincitrice per Tecnologia, Ricerca & Innovazione è Iren (con A2a, Acquedotto Pugliese, Edison, Gruppo CAP); prima per Formazione e risorse umane è Acea (con Acqua Latina, Acque del Chiampo, Edison e Hera) - fonte http://www.adnkronos.com/sostenibilita/tendenze/20...

Le attività di ricerca e sviluppo sono interne per il 87% dei casi. E le attività si concentrano sull'area della sostenibilità. Sono quindi attività e ricadute nel lungo tempo. E sono soprattutto scelte fatte a favore degli investitori e della "moda" mondiale. Si legge infatti nello stesso articolo:

"Responsabilità ambientale e sociale sono sempre più strategiche e sono valutate con crescente interesse dai clienti e dagli investitori. Il 36% delle imprese pubblica il report di sostenibilità, contro il 33% del 2014 e il 31% del 2013. Ma la soddisfazione della clientela richiede anche strategie di comunicazione mirate ed efficaci."

E nel breve?


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