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    L’uomo guarda alla Luna: ritorno nel 2025 e avvio di una “Lunar economy”

    Un programma di lungo periodo: portare sulla Terra risorse preziose e costruire insediamenti stabili

    di Redazione Open Innovation | 06/12/2021

L’uomo si sta preparando a tornare sulla Luna con il progetto Artemis, che prevede una presenza stabile sul satellite terrestre con l’obiettivo di estrapolare risorse e portarle sulla Terra, perché rilevantissime a livello scientifico e industriale.

Se, infatti, la Luna fino a vent’anni fa era considerata un satellite arido dal quale era impossibile estrapolare sostanze e materiali, oggi sappiamo che non solo ha al suo interno acqua, ma che è possibile estrarla anche dalla regolite o sabbia lunare, come mostrato al mondo dal gruppo di ricerca del Politecnico di Milano guidato da Michele Lavagna. Una nuova missione non solo di esplorazione, dunque, ma molto importante al fine anche delle attività di ricerca future per la scoperta e creazione di nuove soluzioni per la nostra industria, oltre che per la schermatura da radiazioni, le telecomunicazioni o un geo posizionamento sempre più efficace.

Un mercato, quello dei beni e dei servizi lunari, pronto a espandersi in maniera molto importante nei prossimi decenni, come sottolneato da Josef Aschbacher, direttore dell’Agenzia spaziale europea  che collabora direttamente con la NASA a questo ambizioso progetto. Un progetto che non vuole solo portare l’uomo sulla Luna per farlo rimanere, ma che poi intende anche costruire le strutture per creare una vera e propria comunità lunare.

È stata proprio la NASA ad annunciare che questo importantissimo passo verso la presenza umana nello Spazio non avverrà prima del 2025, ritardando dunque di 5 anni la missione che l’amministrazione Trump aveva fissato per lo scorso anno: oltre alla situazione pandemica, una delle maggiori difficoltà da superare è stata la lunga controversia legale tra la Blue Origin di Jeff Bezos e la Space X di Elon Musk per la fornitura del modulo di allunaggio nell’ambito del progetto Starship, che ha visto avere la meglio Space X.

Ma le competenze spaziali non sono le uniche necessarie affinché la missione Artemis abbia successo; serviranno certamente anche imprese minerarie e strumenti adeguati per riuscire a trattare nella maniera corretta il suolo lunare, come anche forniture di energia per poter procedere con la costruzione di tutte le strutture necessarie a supportare il lancio della “Lunar Economy”.

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