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Open Scuola - Notizie

13/07/2021

Scuola e Covid, gli psicologi: ecco gli effetti su piccoli e adolescenti

Più problematici. Oltre un milione di utenti per il servizio attivato dal CNOP in 6 mila istituti

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Dall’OMS all’Istituto Superiore di Sanità, tutte le agenzie nazionali e internazionali hanno evidenziato con la pandemia un nuovo fronte, quello del disagio psicologico e quello che viene definito “l’effetto iceberg”, ovvero la presenza di una quota di disturbi più evidenti e più seri, che nasconde però un numero ben maggiore di situazioni di disagio e malessere generale; tutti aspetti che richiedono strategie preventive ben precise, per favorire una crescita psicologica consapevole.

È in questo contesto che è stato attivato protocollo tra il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi - CNOP e il ministero dell’Istruzione del settembre 2020, che nei mesi successivi ha portato all’attivazione del servizio di psicologia scolastica in circa 6 mila delle 8 mila scuole italiane.

Una novità che ha riscontrato un successo davvero molto importante, dal momento che sono oltre un milione i soggetti che hanno usufruito del servizio di ascolto e sostegno dedicato ai ragazzi, ma anche alle loro famiglie e al personale scolastico.

Le attività sono state supportate da un team di esperti di altissimo livello coordinati dalla professoressa Daniela Lucangeli dell’Università di Padova, che ha elaborato delle vere e proprie linee guida prendendo in considerazione la più recente letteratura scientifica, con un chiaro obiettivo di prevenzione ma anche promozione delle competenze psico-emotive, comportamentali e relazionali.

I dati raccolti, messi in fila nella prima metà del 2021, parlano chiaro e mostrano in maniera piuttosto evidente come la pandemia abbia incrementato i problemi psicologici nei più giovani: basti pensare che il 60% dei bambini sotto i sei anni e il 70% sopra tale età mostra problemi psico-comportamentali, con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al periodo pre-pandemico.

E ancora, un sondaggio effettuato sulla popolazione italiana dal Centro Studi tramite l’Istituto Piepoli ha confermato che l'81% degli italiani chiede e ha richiesto in passato lo psicologo scolastico, percentuale che sale addirittura al 94% nella fascia d'età 15-18 anni, per il 70% dei quali la necessità principale è quella di essere ascoltati e avere un sostegno.

All’interno del sondaggio, infatti, sono state chieste anche le motivazioni e i bisogni principali per i quali si richiede lo psicologo scolastico: il 54% degli intervistati ha risposto proprio ascolto e sostegno, il 41% prevenzione del disagio, il 29% supporto alle famiglie e il 18% consulenza al sistema scuola e supporto ai docenti.

 

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