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Open Scuola - Notizie

12/08/2021

Scuola e digitale, ecco perché carta e penna sono insostituibili

Secondo diversi studi scientifici la scrittura manuale sviluppa maggiori connessioni neurocerebrali

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

L’intero mondo si sta muovendo sempre più verso la digitalizzazione e con esso anche la scuola, sempre più orientata verso una didattica a distanza e digitale, che ha certamente molti vantaggi ma anche alcuni svantaggi di cui occorre tenere conto. 

Sono diversi gli studi internazionali, infatti, che confermano come l’utilizzo della penna su carta sia preferibile a quello della penna elettronica, poiché incidendo su un vero materiale fisico, aiuta a sviluppare in modo più completo numerose connessioni neurocerebrali. Il rischio di puntare sulla digitalizzazione della didattica a tutti i livelli d’istruzione è dunque quello di non tenere conto che ogni fase di apprendimento ha una sua specificità, e che quello che vale per un ragazzo di 15 anni non può valere per un bambino più piccolo. L’infanzia è infatti una fase della vita particolarissima, in cui la sperimentazione sensoriale, l’esperienzialità, la motricità, la socialità nella scuola in presenza sono importantissime per il bambino. 

Il movimento della mano per scrivere le lettere implica nel bambino il riconoscimento di linee, curve, spazi, creando, dal punto di vista cognitivo, una connessione visivo-motoria, “costringendolo” in qualche modo a direzionare il movimento della mano a seconda della lettera che deve scrivere e a orientare le parole nello spazio contenendole all’interno delle dimensioni del foglio: tutte azioni che attivano la corteccia parietale preposta alla capacità di calcolo, linguaggio, orientamento spaziale e memoria.

Nel 2007, ad esempio, una ricerca realizzata dallo psicologo Connelly della Oxford Brookes University insieme ai suoi colleghi, e pubblicata sul British Journal of Educational Psychology, dimostrava come i temi scritti a mano dai bambini delle Scuole Primarie fossero qualitativamente migliori rispetto a quelli scritti con una tastiera, sottolineando come quelli scritti al computer mostrassero uno sotto sviluppo di due anni da parte degli studenti che li avevano realizzati; allo stesso modo lo studio del 2011 di Sandra Sulzenbruck e altri, ha mostrato come l’utilizzo continuo della tastiera per la produzione di testi possa contribuire in modo significativo a una perdita progressiva permanente delle capacità di scrittura a mano.

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