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Next Generation - M2 - Approfondimenti

14/09/2022

L’edilizia sostenibile tra fondi PNRR, tecnologie, materiali green, startup

Dal cemento ecosmart al digitale: l’innovazione per ridurre consumi, scarti, impatto ambientale

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Tra le tematiche trattate nel PNRR, uno spazio significativo trova la riqualificazione di edifici pubblici e abitazioni private. Si tratta di interventi che guardano alla sostenibilità e all’efficientamento energetico di strutture pubbliche e private da ristrutturare.

Per edilizia sostenibile, o bioedilizia, si intendono l’insieme di pratiche adottate per la progettazione, la realizzazione e la gestione di strutture abitative e non, utilizzando materiali, fonti di energia e tecniche attraverso cui si riduce l’impatto ambientale. Questo tipo di edilizia presenta diversi vantaggi, come l’aumento dell’efficientamento energetico, risparmi economici e un miglioramento della salute di chi vive in edifici realizzati in quest’ottica.

In particolare, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (d’ora in poi PNRR), nella Missione 2 Componente 3Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”, sottolinea l’importanza di intervenire sulla riqualificazione di edifici pubblici quali scuole, cittadelle giudiziarie, oltre che su edifici residenziali pubblici e privati. Infatti, gli edifici italiani rappresentano più di un terzo dei consumi energetici del Paese e la maggior parte è stata realizzata prima dell’adozione dei criteri per il risparmio energetico e della relativa normativa.

Nel dettaglio, con la misura citata il PNRR ha stanziato circa 15 miliardi di euro per incentivare l’edilizia sostenibile e per un efficientamento energetico concreto.

Inoltre, anche all’interno della Missione 5 “Inclusione e Coesione si stanziano contributi significativi al tema della bioedilizia. Nello specifico nella missione 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore si pianificano interventi per circa 11 miliardi di euro per realizzare nuove strutture di edilizia residenziale pubblica e la rifunzionalizzazione di aree e strutture edilizie pubbliche esistenti.

I trend dell’edilizia del futuro

Nell’ambito della bioedilizia stiamo assistendo alla riscoperta di strumenti e metodi già a disposizione, a cui si uniscono però nuove strategie e soluzioni per innovare il settore.

Ecco allora le tendenze che saranno protagoniste dalla bioedilizia di domani.

Materiali innovativi

Il pomodoro viene utilizzato dall’azienda Tomapaint come ingrediente principale per la formulazione di vernici per l’imballaggio metallico o di carta per alimenti. La bioresina è al momento testata anche per la formulazione di vernici per legno, per tessuti, nel settore cosmetico, della bioedilizia, delle bioplastiche e del giardinaggio.

La startup Mogu ha sviluppato delle mattonelle a base di funghi, un materiale di costruzione al 100% compostabile e utilizzabile nell’edilizia in forma di pavimenti resilienti o per l’isolamento termico e acustico delle abitazioni.

Un ulteriore tecnologia molto promettente è quella che abilita il cemento “mangia smog”, in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria dei centri urbani, migliorandone la qualità e mantenendo nel tempo le caratteristiche estetiche degli edifici. L’utilizzo di questo cemento eco-smart è particolarmente utile, quindi, nei luoghi dove scarseggia la ventilazione, in primis i tunnel e le gallerie.

Esiste poi un altro materiale innovativo, molto interessante: è l’Augmented Wood – o legno potenziato – nato dall’esperienza del biologo e architetto francese Timothée Boitouzet, fondatore della start-up Woodoo. In pratica, si tratta di un legno smart da utilizzare per costruzioni eco-sostenibili, rinnovabili e naturali. Si tratta di un legno traslucido e resistente al fuoco, che richiede meno manutenzione (perché non si ossida più a contatto con aria e umidità), che non si deforma o non viene attaccato da insetti, funghi o altri batteri.

Modularità e prefabbricazione

Tra i nuovi trend si stanno sviluppando la prefabbricazione, la modularità e i processi off-site, che permettono di spostare la parte della catena del valore che si svolge in cantiere direttamente in fabbrica. La pre-lavorazione del materiale e l’assemblaggio di tutti i componenti per l’edilizia in un ambiente controllato consentono di sviluppare un processo costruttivo molto più snello, riducendo i costi, anche energetici, del cantiere. Inoltre, la prefabbricazione consente un grado di precisione dei prodotti molto alta. Tra i vantaggi vi sono dunque:

  • riduzione degli scarti
  • miglioramento della sicurezza in cantiere
  • standard di qualità elevati
  • costruzione di edifici veloce e sicura.

Tra le startup innovative attive in questo ambito si è distinta Paleadomus. Si occupa della realizzazione di edifici bio-sostenibili e personalizzabili fino alla consegna “chiavi in mano” integrando: ingegnerizzazione, consulenza, progettazione, direzione lavori, e sicurezza.

Inoltre, la startup utilizza materiali naturali e speciali setti murari coibentati in legno e paglia (brevetto “Paleadomus”) che garantiscono requisiti di qualità per l’abitazione: rispetto della salute dell’uomo (edifici salubri) e dell’ambiente (basso impatto ambientale), prefabbricazione (velocità di esecuzione) ed efficienza energetica (risparmio economico).

Edilizia circolare

Il settore dell’edilizia è responsabile della produzione di enormi quantitativi di scarti e rifiuti.

Alcuni strumenti digitali per la progettazione edile stanno aprendo la strada a un modello di costruzione più circolare, dove i materiali hanno una vita più lunga e a fine vita vengono riutilizzati o perlomeno riciclati.

Ad esempio, la startup Rheaplay ha realizzato un business model in grado di favorire il riutilizzo di mobili ed elementi di design e altri materiali e prodotti, destinati alla discarica a seguito della demolizione di un edificio. Rheaplay non è un marketplace che rivende i prodotti destinati alla discarica, ma favorisce il riuso degli oggetti recuperati organizzando un inventario di tutti gli elementi presenti nell’edificio da demolire e li destina alla città, reimpiegandoli in altri contesti.

In alcuni paesi, soprattutto in Europa, l’industria sta trattando sempre più gli edifici come delle ‘banche di materiali’, diffondendo a tutta la filiera tutte le informazioni necessarie per conoscere e tracciare con precisione il quantitativo e la tipologia dei materiali utilizzati, pianificando anche i processi di razionalizzazione e recupero durante l’intero processo.

Una startup innovativa attiva in questo settore è Ricoeso, che trasforma rifiuti inerti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione (cioè materiali che non subiscono cambiamenti nel loro stato fisico es. sabbia, calcinacci, macerie, mattonelle, ceramiche e tutti i residui di lavorazione non pericolosi che provengono da azioni di demolizione o da cantieri edili) in arredi urbani di eco-design.

L’edilizia del futuro passa dal digitale

Un trend tecnologico che permette di ottimizzare la pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite l’aiuto di un software ad hoc è il Building Information Modeling (BIM).

Fra i principali vantaggi del BIM, vera espressione dell’edilizia del futuro, ci sono:

  • una riduzione dei costi del ciclo di vita
  • una minimizzazione degli errori di progettazione
  • un’ottimizzazione della gestione dei progetti
  • un supporto per la progettazione sostenibile

Raccogliendo, combinando e collegando digitalmente tutti i dati rilevanti di un progetto costruttivo, il software consente di visualizzare la costruzione come un modello tridimensionale e di simulare una serie di parametri, ottenendo non soltanto una perfetta integrazione del processo ma anche una forte riduzione in termini di costi, logistica e tempistiche.

La possibilità di installare negli edifici dispositivi di dimensione minima, capaci di effettuare misurazioni e rilevazioni di svariata natura, low-cost, wireless e con necessità energetiche infinitesimali, evolve il concetto di “domotica” in maniera esponenziale: all’orizzonte c’è l’integrazione diffusa di questi sensori e dispositivi negli edifici, soprattutto di nuova costruzione.

Le priorità di Regione Lombardia

La Regione Lombardia, come descritto nella Smart Specialisation Strategy 2021-2027 (d’ora in poi S3) nella sezione “Ecosistema della sostenibilità”, ritiene strategico lo sviluppo sostenibile e durevole del proprio territorio. Per questo, tra le priorità, Regione fa particolare attenzione alla sostenibilità dell’edilizia non solo abitativa e allo sviluppo di modelli innovativi per la riduzione del consumo del suolo, con lo scopo di favorire la rigenerazione urbana.

All’interno della S3 lombarda, sono previste infatti precise priorità, tra le quali:

  • metodologie e tecniche innovative nel comparto dell’edilizia, abitativa e non, in grado di ridurre tempi, costi e impatto ambientale nei processi edilizi;
  • edilizia sostenibile a energia quasi zero, con particolare attenzione alla ristrutturazione del patrimonio pubblico esistente, supportando la produzione di materiali per l’edilizia a contenuto di carbonio di origine vegetale;
  • strumenti di Building Information Modeling (B.I.M.) negli appalti pubblici

Dunque, Regione intende investire soprattutto negli ambiti che riguardano:

  • nuovi materiali e/o soluzioni per la costruzione di componenti dell’involucro degli edifici con energia incorporata ridotta, minori emissioni di CO2 e migliori proprietà di isolamento («advanced insulation technologies for building»);
  • applicazioni delle nanotecnologie in edilizia per lo sviluppo di materiali altamente funzionalizzanti (con proprietà migliorate o totalmente nuove), con grandi potenzialità in tema di risparmio energetico, di riduzione dei rifiuti e di sostanze tossiche («high-performance building materials and components»);
  • nuovi modelli di economia circolare per l'uso di materie prime secondarie nei prodotti da costruzione.

Questo intervento vuole avviare - nella community di Open Next Generation, tra imprese, ricercatori, professionisti – una riflessione condivisa sulle opportunità della Edilizia sostenibile e stimolare la conoscenza e messa a fattor comune di progettualità innovative che si vanno realizzando nell’ecosistema imprenditoriale e della ricerca lombardo.

Se - come imprenditore, ricercatore, professionista - stai lavorando a progetti innovativi nell’ambito della Edilizia sostenibile e vuoi presentarlo attraverso Open Next Generation iscriviti alla Community: clicca qui.

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