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Premio Lombardia è Ricerca

07/10/2022

A Rosalind Picard il Premio Internazionale “Lombardia è Ricerca” 2022

Intelligenza Artificiale (AI) per analizzare le emozioni e aiutare le persone a vivere meglio

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Rosalind Picard si aggiudica l’edizione 2022 del Premio Internazionale “Lombardia è Ricerca”, il riconoscimento promosso da Regione Lombardia che assegna 1 milione di euro alla migliore scoperta scientifica nell’ambito delle Scienze della Vita individuata da una giuria di 15 top scientist di livello internazionale.

Il tema di quest’anno è “Computer Science per la Sicurezza, il Benessere e la Crescita Sostenibile”.

Ad annunciarlo il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana insieme all’Assessore all’Istruzione, Università Ricerca, Innovazione e Semplificazione Fabrizio Sala, dopo che la Giuria del Premio, presieduta da Arianna Menciassi, Professore ordinario di Bioingegneria Industriale e Robotica Biomedica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha indicato il nome del vincitore.

(Nella foto, i giurati Hamid Reza Karimi, Daniela Toniolo e Barbara Caputo con il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore Fabrizio Sala).

Per consultare i profili dei giurati e scoprire i loro ambiti di ricercaCLICCA QUI.

Scienziata, ingegnere, ma anche inventrice e imprenditrice, Rosalind Picard è Fondatrice e Direttrice dell’Affective Computing Research Group del Massachusetts Institute of Technology (MIT) Media Lab.

Al centro delle sue ricerche l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per decifrare lo stato fisico ed emotivo delle persone, attraverso l’utilizzo dei dati raccolti da sensori posti in dispositivi indossabili, quali smartwatch e bracciali. Proprio i suoi contributi scientifici nel campo dell’Affective Computing – cioè lo studio e lo sviluppo di software in grado di rilevare le emozioni umane e interagire di conseguenza – le sono valse il prestigioso riconoscimento.

I progetti sviluppati dal gruppo di ricerca della professoressa Picard spaziano dalla possibilità di rilevare la gravità di un attacco epilettico a quella di prevedere la depressione, fino allo studio di come robot e computer possono reagire intelligentemente al feedback emozionale umano, anche per favorire l’interazione efficace con persone autistiche o con chi soffre di disturbi socio-relazionali.

L’attenzione alla ricerca, un’opportunità per la Lombardia

“Un Premio – ha commentato il presidente Fontana – che rappresenta in maniera concreta la grande attenzione che Regione Lombardia rivolge alla ricerca. Un riconoscimento a una scienziata di caratura internazionale che vuole essere anche un ‘grazie’ a tutti coloro che, a ogni livello e in ogni settore, si impegnano per innovare e trovare soluzioni che migliorino la qualità della nostra vita. Dunque, complimenti a Rosalind Picard da parte di tutta la Lombardia con l’impegno che la nostra attenzione verso la ricerca continuerà a essere costante”.

“Questo Premio ha come primo obiettivo il benessere dei cittadini e tratta una tematica di enorme rilievo - ha aggiunto Fabrizio Sala -. Lo scopo, però è anche che i centri di ricerca e le attività mediche lombarde possano istituire duraturi rapporti di collaborazione e interazione scientifica con il vincitore. Per questo – ha proseguito – la Giuria ha stabilito che il Premio debba essere destinato per almeno il 70% a implementare questa innovativa attività di ricerca in collaborazione con i centri di eccellenza della Lombardia. Per i nostri ricercatori e anche per i nostri studenti si tratta di una grande opportunità”.

La scienziata sarà premiata l’8 novembre al Teatro alla Scala di Milano nel corso della “Giornata della Ricerca” 2022, dedicata alla memoria di Umberto Veronesi.

La scoperta e le possibili applicazioni

Le ricerche della professoressa Picard hanno individuato gli strumenti, e prima ancora creato un innovativo orizzonte teorico di ricerca, per una nuova modalità di interazione tra uomo e Intelligenza Artificiale: hanno cioè utilizzato per la prima volta l’A.I. per misurare in modo obiettivo e migliorare il benessere umano.

Tali ricerche hanno interpretato i dati raccolti con dispositivi indossabili, per decifrare lo stato fisico, ma anche emotivo, delle persone.

A convincere la Giuria, tra 33 candidature di alto livello, sono stati i risultati della professoressa Picard sia a livello di ricerca fondamentale sia di applicazioni attuali e potenziali delle sue scoperte. I progetti sviluppati dal suo gruppo di ricerca, infatti, spaziano dalla possibilità di rilevare la gravità di un attacco epilettico a quella di prevedere la depressione, fino allo studio di come robot e computer possono reagire intelligentemente al feedback emozionale umano, anche per favorire l’interazione efficace con persone autistiche o con chi soffre di disturbi socio-relazionali.

Oltre il laboratorio: dalla ricerca all’innovazione

Picard ha insomma saputo tenere insieme in modo brillante ed efficace ricerca accademica e scoperte applicate: ha tradotto la ricerca di base in innovazioni e quindi anche in prodotti di mercato. Un approccio particolarmente coraggioso, capace di andare oltre i laboratori di ricerca per testare la validità delle proprie invenzioni.

“Abbiamo dovuto esaminare veri leader nel settore dell’Intelligenza Artificiale, sia a livello di ricerca fondazionale sia a livello più applicativo - ha spiegato la Presidente della Giuria Arianna Menciassi –. In un contesto come quello attuale, gravato da tante incertezze a livello internazionale e spesso da sfiducia e negatività, il Premio di Regione Lombardia rappresenta un faro di speranza. Dopo un periodo come quello della pandemia è fondamentale ricordare e sottolineare il valore della ricerca scientifica: un Premio come questo aiuta a far capire che possiamo aver fiducia nella scienza e nell’innovazione” ha concluso.

Le motivazioni ufficiali della Giuria

La Professoressa Rosalind Picard si è occupata di ricerca fondamentale, ha compiuto scoperte e innovato tecnologie con effetti duraturi facendo progredire il modo in cui usiamo l’informatica e l’Intelligenza Artificiale per la sicurezza e il benessere.

Picard è una dei pionieri che hanno inventato i dispositivi indossabili per raccogliere in modo continuo e comodo dati fisiologici nelle attività quotidiane. Ha esercitato un’enorme influenza sul campo del cosiddetto “affective computing” e il suo lavoro ha definito un nuovo paradigma per l’utilizzo dei dati fisiologici.

Ancor più importante, la Professoressa Picard è stata la prima a sfruttare l’AI su dati trasmessi da vari sensori per dedurre alcuni indicatori del benessere, delle emozioni e dello stress. I dati raccolti dai dispositivi indossabili e le caratteristiche estratte possono offrire un valore aggiunto decisamente superiore a quello che si può ricavare da un questionario. La ricercatrice ha comprovato con rigore questi concetti.

Alcuni dei dispositivi a cui ha lavorato sono in grado di rilevare il tipo di crisi epilettica più pericoloso per la vita, e inviare un allarme quando si manifesta. Grazie alle sue idee e alle sue invenzioni, i ricercatori del mondo intero stanno avviando progetti per far progredire le scoperte nel campo di emozione, epilessia, stress, sonno, salute mentale, dipendenze, morbo di Alzheimer, autismo, e studi sul dolore.

Picard: la biografia

Nata a Boston nel 1962, Rosalind Picard ha studiato Electrical Engineering al Georgia Institute of Technology, per poi specializzarsi in Electrical Engineering and Computer Science al Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, in Massachusetts.

Ha lavorato in società come IBM, Hewlett-Packard, Scientific Atlanta, AT&T Bell Labs. Dal 1987 svolge attività di insegnamento e ricerca al MIT, dove è docente di Media Arts and Sciences.

Picard è autrice e co autrice di oltre 350 articoli e capitoli scientifici relativi a computer vision, pattern recognition, machine learning, human-computer interaction, sensori indossabili e affective computing. È anche fondatrice e co fondatrice di due aziende innovative, e detentrice di numerosi brevetti.

“Affective computing” è anche il titolo di un suo volume del 1997 (MIT Press), in cui Picard suggerisce che, se vogliamo che i computer siano macchine davvero intelligenti in grado di interagire in modo naturale con l’uomo, dobbiamo dare ai computer la capacità di riconoscere, comprendere, avere ed esprimere emozioni. Perché queste ultime come parte naturale e significativa delle relazioni umane giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’intelligenza, dunque anche in quello dell’interazione tra uomo e computer. 

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