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09/11/2022

Dal 10 al 14 novembre torna la Milano Digital Week

L’evento sulla trasformazione digitale mette al centro la persona, tra sostenibilità e metaverso

Redazione Open Innovation

Torna dal 10 al 14 novembre la Milano Digital Week, la manifestazione italiana dedicata all’educazione, alla cultura e all’innovazione digitale promossa dal Comune di Milano e realizzata da IAB Italia, Cariplo Factory e Hublab, con il sostegno del main partner Intesa Sanpaolo.

Giunta alla sua quinta edizione, quest’anno, in occasione del cinquantesimo anniversario della ricerca proposta dal Club di Roma nel 1972 e realizzata da ricercatrici e ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, si concentra sullo sviluppo dei limiti, anche in chiave ecologica, con il digitale sempre più veicolo di conoscenza, relazioni e inclusione.

Al centro del dibattito c’è la persona, con visioni, idee e proposte che variano dal sistema produttivo della città a quello accademico, dall’intelligenza urbana alla biodiversità, alle competenze che attraversano il lavoro, la formazione e la comunità, in un’ottica di sopravvivenza dell’ecosistema globale, dove Green, sostenibilità e automazione sono oramai imprescindibili.

Con il pieno ritorno in presenza della manifestazione, dopo le limitazioni dettate dalla pandemia, saranno presenti oltre 350 realtà, tra pubbliche e private, per un totale di 400 eventi ibridi, per la maggior parte appunto in presenza.

Aprirà la rassegna, alle ore 19 di giovedì 10 novembre all’interno dell’aula Magna dell’Università Cattolica di Milano, l’attore teatrale italiano Massimo Popolizio, con la sua interpretazione del testo tratto proprio dalla ricerca del MIT “I Limiti dello Sviluppo” del 1972, scritto da un gruppo di giovani scienziati del MIT di Boston su progetto del Club di Roma.

Le aree tematiche di questa quinta edizione della Milano Digital Week riguardano numerosi ambiti, sia generali che più specifici: si va dai problemi etici legati a privacy e algoritmi fino alle disuguaglianze socio-economiche, passando per gli impatti ambientali nel lavoro e i limiti epistemologici legati alle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale, toccando anche le difficoltà quotidiane di studenti e professori nella didattica, sempre più bisognosa di rinnovamento, come anche la sanità, alle prese con continue sfide tecnologiche e umane.

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