Imprese sociali (e innovative) guidate da giovani: ecco come sostenerle

Il nuovo rapporto dell’OECD (Organization for Economic Co-operation and Development, ovvero l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e della Commissione Europea dal titolo “Liberare il potenziale delle imprese sociali guidate dai giovani” approfondisce il ruolo di decisori politici, imprese e formazione nel sostenere i giovani nel diventare imprenditori di aziende sociali.

I giovani danno sempre più priorità a carriere con un impatto sociale e ambientale positivo, creano aziende innovative che sfruttano le nuove tecnologie e le pratiche commerciali per promuovere il cambiamento.

I dati del rapporto infatti evidenziano che quasi la metà dei giovani dei Paesi OCSE preferirebbe essere un lavoratore autonomo piuttosto che lavorare come dipendente e che il modello delle imprese sociali può aiutare i giovani a trasformare queste loro aspirazioni in una duplice opportunità: impegnarsi nell’imprenditoria e generare un impatto sociale positivo.

Spesso però queste aziende sociali si trovano in difficoltà a causa dell’età dei loro fondatori e delle specificità delle loro attività.

Quattro le sfide principali che spesso i giovani imprenditori sociali devono affrontare: l’accesso ai finanziamenti, la mancanza di competenze specialistiche, la difficoltà di orientarsi nei quadri giuridici e la mancanza di visibilità delle imprese sociali guidate da giovani.

A tal proposito i governi di molti Paesi OCSE stanno adottando misure per affrontare queste sfide, investendo in attività di sensibilizzazione, sviluppo delle capacità e facilitazione dell’accesso ai finanziamenti. 

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