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Notizie SIS - sostenibilità

06/02/2023

Tecnologie digitali al servizio delle fragilità

Dalla Telemedicina alla Teleassistenza

Alvaro Bozzolo

Alvaro Bozzolo

Telemedicina e TeleAssistenzaSociale


Da qualche tempo le tecnologie digitali stanno accompagnando a distanza le persone nelle terapie, diagnosi e follow-up medico sanitari, con una accelerazione ai tempi del Covid.

Sono state delle vere salvavita durante la pandemia e la telemedicina si presenta come una grande risorsa per ogni tipo di paziente: sia necessiti di un consulto medico urgente, sia logisticamente difficile da raggiungere, sia per diagnosi molto specialistiche, ecc. ecc. ecc. Per non parlar del risparmio sui costi sanitari.

La Telemedicina è una combinazione di tecnologie messe a disposizione per ottenere informazioni sulla salute del paziente sia in gestione standard che in situazioni di emergenza.Telemedicina significa prendersi cura dei pazienti in senso lato a distanza, determinare una diagnosi, assegnare una terapia e seguire il normale decorso di una patologia.

Con l'ausilio delle tecnologie emergenti, attivare "Teleassistenza sociale" significa prendersi cura delle persone in senso lato a distanza, determinare una necessità, assegnare un supporto possibile e seguire il normale sviluppo dell'assistenza


Buone Prassi da generalizzare?


La domanda è: quanto è possibile sfruttare le funzionalità delle tecnologie digitali a disposizione della Telemedicina in un percorso di Assistenza sociale?

Quanto è possibile consentire agli operatori del settore di valutare e trattare gli utenti dei Servizi da remoto, creando un nuovo modello assistenziale di prossimità più efficiente, più efficace e meno costoso?

O meglio: quale potrebbe essere il bilanciamento tra assistenza in presenza e assistenza da remoto?

Non sappiamo risospendere per due motivi:

1)   Non ci sono esperienze né, tantomeno, buone prassi;

2)   Non c’è ricerca sociale. Né sulle opportunità offerte dalle tecnologie emergenti e nemmeno su modelli organizzativi innovativi.

 Organizzazione da digitalizzare?


I sistemi sociali sono tradizionalmente organizzati attraverso una grande rete ramificata sul territorio, costituiti da un nodo centrale (servizio pubblico) più o meno collegato con più strutture secondarie (volontariato e privato sociale) in grado di offrire il servizio le comunità locali sevizi diffusi anche se spesso poco specialistici.

Sono azioni denominate «servizi alla persona». Sono servizi territoriali non sono solo di esclusiva pertinenza del comparto sociale, includono risorse differenti e spaziano nel sanitario e educativo.

Sempre includono attività che coinvolgono gli operatori in un rapporto diretto con i beneficiari, di comunicazione e relazione tra gli stessi. 

Quanto di tutto questo è gestibile da remoto? 
Occorre sperimentare, definire protocolli, valutare gli impatti. Insomma … lavoraci su! Sviluppando anche le Buone prassi già attive su alcuni territori,

Prima di tutto mettere in dotazione degli utenti le tecnologie disponibili, e fare rete utilizzando quelle che già hanno a disposizione.

Con l’obiettivo della gestione del flusso delle informazioni e non solo delle emergenze.

La teleassistenzasociale però dovrebbe essere molto più di questo.

Significa fornire supporti a distanza, soprattutto accompagnando la persona e il caregiver lungo tutto il loro percorso a distanza nella valutazione delle reali necessità, nell’andamento dei servizi offerti, e durante il follow-up. La teleassistenzasociale potrebbe divenire uno strumento ideale per ridurre le difficoltà economiche e guidare le istituzioni sociali verso una crescita in termini di specializzazione.

E non solo per garantire un livello di sicurezza ricercato dalle persone, ma anche il grado di disporre di un’equipe multidisciplinare in grado di supportare i Caregiver sia nelle emergenze che nella gestione del quotidiano.

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