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09/02/2023

Spreco alimentare, ecco 5 app per combatterlo tutti i giorni

Dallo Sprecometro agli avvisi sugli alimenti in scadenza: così la tecnologia ci ‘educa’ e supporta

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Il 10 febbraio si è conclusa la settimana dedicata al contrasto allo spreco alimentare (aperta il 4 febbraio, mentre il 5 febbraio è stata celebrata la IX Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare). Si tratta di un tema sempre più sentito: i dati della FAO parlano di circa un terzo del cibo prodotto che viene sprecato ogni anno in tutto il mondo. Quanto all’Unione Europea, si parla di uno spreco pari a 153 milioni di tonnellate di cibo e a un valore di 143 miliardi di euro.

Numeri drammatici dal punto di vista etico ed economico, ma che raccontano di un danno anche ambientale dal momento che, secondo i dati rilasciati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il 6% delle emissioni di gas serra globali sono legate allo scarto alimentare.

La tecnologia può aiutare ad affrontare il problema, anche in prima persona. Così sono nate molte app, che hanno proprio l’obiettivo di supportarci nel limitare al massimo lo spreco alimentare. Quali sono e come funzionano? Scopriamolo insieme alcune delle più diffuse e interessanti.

C’è anzitutto lo Sprecometro, web app sviluppata dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna e da Last Minute Market per promuovere consapevolezza e conoscenza del tema. Grazie a tre semplici domande, lo Sprecometro ci aiuta a capire quali e quanti alimenti gettiamo via senza pensarci troppo inquadrandoci a seconda del nostro comportamento - Sprecone, Disattento, Attento, Parsimonioso - e mostrandoci le ricadute a livello ambientale ed economico.

L’app assegna anche un punteggio in base al miglioramento o al peggioramento della nostra condotta. Gli utenti possono poi condividere i propri risultati su Instagram e partecipare insieme agli altri alla Challenge lanciata dall’Onu per il dimezzamento dello spreco alimentare. 

Ben conosciuta in Italia è To Good to Go, piattaforma grazie a cui bar, ristoranti, pizzerie, ma anche negozi di alimentari e supermercati mettono sul mercato l’invenduto, che gli utenti possono acquistare a un terzo del valore iniziale. Non solo: l’app ci indica quali sono i commercianti e i ristoratori che hanno aderito all’iniziativa vicino alla nostra posizione e permette di pagare la Magic Box in cui sono raccolti gli alimenti invenduti, direttamente dall’app stessa.

Se invece il problema sono le date di scadenza, ecco Memo Food Clip, una soluzione brevettata dall’invention factory veneta H24Invent: si tratta di clip ad abbinare agli alimenti messi in frigo e collegabili a un’app (MemoFoodKit) che ci avverte - tre giorni prima e 24 ore prima - dell’imminente scadenza delle confezioni ‘monitorate’ dalle clip.

Quest’ultima funzionalità si ‘abbina’ perfettamente a quella di Svuotafrigo, app che suggerisce ricette utili (prese da un database di oltre 25 mila pietanze) da visualizzare inserendo proprio gli ingredienti che abbiamo in casa, così da evitare ogni rischio di spreco di alimenti non consumati.

Babaco Market, infine, è la piattaforma di e-commerce per l’acquisto di quella frutta e quella verdura che, per banali difetti estetici o perché in eccesso di produzione, di solito viene esclusa dai circuiti di distribuzione tradizionali nonostante sia assolutamente sani e di stagione.

Il servizio evita quindi lo spreco di frutti o vegetali dall’aspetto ‘difettoso’ (di buccia,  troppo grandi o troppo piccoli secondo gli standard di mercato): li raccoglie dagli agricoltori, li organizza in box da 6 o 10 chili e li consegna a domicilio.

Queste sono solo alcune delle soluzioni che possono aiutarci a ottimizzare e regolare il nostro consumo alimentare, anche se, a onor del vero, in Italia la situazione è in via di miglioramento: nel 2022 sono stati 75 i grammi giornalieri di spreco alimentare pro capite, per un valore di 6,48 miliardi di euro e 9 miliardi se si considera tutta la filiera, in diminuzione del 12% rispetto al 2021.  

 

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