Osservazione della Terra per capire i cambiamenti climatici, missioni spaziali, navigazione satellitare e nuovi lanciatori: l’Europa investe sullo Spazio. Ben 17 i miliardi di euro di budget per i prossimi tre anni, di questi 7,8 miliardi rappresentano il budget per il 2023.
Si tratta di numeri che fanno capire come l’Europa voglia affrontare autonomamente importanti progetti in essere e in pieno sviluppo, viste le difficoltà nelle relazioni con la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina, puntando con decisione sulla Space Economy.
Il via libera al budget triennale era arrivato per l’ESA a fine 2022. A inizio 2023, l’Agenzia Spaziale Europea ha fatto il punto sugli obiettivi fissati per quest’anno.
Da sottolineare alcune decisioni di rilievo per il nostro Paese. Intanto il via libera al volo per due italiani, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, a bordo della futura stazione Lunar Gateway nell’orbita lunare. Con un contributo di 3 miliardi, l’Italia si conferma inoltre al terzo posto fra i Paesi membri, dopo la Germania (3,5 miliardi) e la Francia (3,2).
Sul fronte del budget, il 25% di quello 2023 è destinato all’Osservazione della Terra (oltre 1,7 miliardi); il 16% ai programmi di navigazione satellitare (oltre 1,1 miliardi di euro), alle missioni degli astronauti va il 12,5% delle risorse (886 milioni).
Da sottolineare il peso delle attività commerciali, forti di risorse per 1,3 miliardi e di una rete che comprende già 19 investitori, mentre altri 13 sono pronti a farne parte.
Per quel che riguarda invece gli obiettivi 2023, l’ESA lavorerà anzitutto per garantire un accesso europeo allo Spazio. Lo farà con i nuovi lanciatori della famiglia Vega e Ariane ma anche con una nuova famiglia di mini lanciatori, per i quali si sta preparando la nuova base di Kiruna, in Svezia, e i test per Space Rider, la navetta in grado di rientrare nell’atmosfera.
A aprile poi inizierà l’addestramento dei cinque nuovi astronauti europei, selezionati nel novembre 2022.
La strategia triennale
La richiesta iniziale di 18 miliardi di fondi per il triennio 2023-2026 si è ridotta alla fine a 16,9 miliardi di euro: ma va anche considerato che questi significano un aumento di budget del +17% rispetto ai 14,5 miliardi di euro del 2019, e quasi del +70% rispetto ai 10,3 miliardi del 2016.
Questo investimento offre all’Esa una buona garanzia per i prossimi tre anni da parte dei suoi 22 Paesi membri e sarà destinato soprattutto a Programmi scientifici, Trasporto Spaziale, Esplorazione umana e robotica e Osservazione della Terra.
Tra le missioni prioritarie, certamente la realizzazione del lander Argonaut, destinato alla Luna, e soprattutto ExoMars, la prima missione su Marte sotto la completa responsabilità europea. Dopo la rottura della collaborazione con la Russia e la conseguente riorganizzazione della missione, infatti, c’è stata un’inevitabile revisione tecnologica, che ha portato l’Esa ad avvalersi di partner europei e della partecipazione degli Stati Uniti.