Gli Istituti Tecnici e Professionali sono stati oggetto di una riforma ad hoc, con l’obiettivo dichiarato di avvicinare il mondo della formazione alle esigenze produttive delle industrie, potenziando specifiche competenze.
La riforma era contenuta nel Decreto-legge Aiuti Ter dello scorso anno.
La riforma rientra nelle azioni previste dal PNRR e mira ad allineare i curricula degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze del tessuto produttivo, in particolare verso l’output di innovazione del piano nazionale Industria 4.0 e l’innovazione digitale.
Anzitutto, la riforma punta a ridefinire e aggiornare gli indirizzi nell’ambito delle competenze linguistiche, per connettere il tessuto socioeconomico del territorio di riferimento agli obiettivi di miglioramento del Piano nazionale Industria 4.0. Viene prevista anche l’acquisizione di conoscenze tecnologiche specifiche, così da aiutare gli studenti a conoscere le realtà lavorative in cui saranno inseriti.
Per quel che riguarda le metodologie, la riforma punta sulla formazione del personale docente per lo sviluppo e la sperimentazione di attività laboratoriali e l’attuazione di una didattica innovativa.
Una novità è poi l’introduzione dei “Patti educativi 4.0”, grazie ai quali si mira ad integrare e condividere a livello regionale e interregionale le risorse professionali, logistiche e strumentali di cui dispongono gli istituti tecnici e professionali, le imprese, gli enti di formazione, gli ITS Academy, le università e i centri di ricerca.
Inoltre, grande importanza è riservata allo sviluppo di processi di internazionalizzazione degli istituti per la realizzazione dello Spazio europeo dell’istruzione.
Infine la riforma istituisce l’Osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale composto da 15 esperti del settore.