L’Italia avrà un proprio albo di fornitori specializzati nell’utilizzo della Blockchain in ambito finanziario: c’è il via libera alla sottoscrizione di strumenti societari come azioni, obbligazioni e titoli di debito con questo tipo di tecnologia e dunque alla loro tokenizzazione.
Si tratta di un altro passo avanti per l’ecosistema Fintech & Insurtech, comparto sempre più in crescita che - secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio dedicato del Politecnico di Milano - si compone di circa 630 startup per 900 milioni di euro complessivi di finanziamenti nel solo 2022, mentre si arriva a 3,7 miliardi di euro se li consideriamo dal 2009 a oggi.
È una vera e propria rivoluzione quella emersa di recente dal tavolo di discussione a Montecitorio con istituzioni e attori del settore FinTech, ed è un dibattito molto sentito quello organizzato da Fleap, prima piattaforma europea per l’emissione di asset digitali di natura finanziaria e di digitalizzazione nativa dei processi societari basata su tecnologia Blockchain, per definire i limiti per l’istituzione di un veicolo per la tenuta degli strumenti finanziari su Blockchain in continuità con il Regolamento della Commissione europea (858/2022) che disciplina la creazione e la gestione di mercati dedicati allo scambio di strumenti finanziari digitali.
Questo rappresenta un ponte normativo tra il regime pilota europeo e la volontà di aziende e intermediari di sfruttare questa tecnologia DLT (Distributed Ledger Technologies), vista come una grande opportunità grazie alle numerose soluzioni che offre, con l’obiettivo “di creare un trust tra la tecnologia, le aziende e i fruitori/sottoscrittori dei prodotti finanziari digitali” come sottolineato dal CEO di Felap, Thomas Iacchetti.
Attraverso una regolamentazione precisa e uniforme del mercato DLT, infatti, sarà possibile avere una sempre maggiore diffusione di tali operazioni tra le PMI italiane desiderose di avere trasparenza certificata, automazione di processi complessi, riduzione dei costi, sicurezza e accessibilità.