I dati sull’insegnamento delle lingue straniere in EU: il rapporto Eurydice

L’UE ha sempre sostenuto il principio di rispetto per la diversità linguistica e l’obiettivo di insegnare due lingue straniere fin dall’infanzia è stato formulato già nel 2002 e ribadito nel 2019.

A tal proposito il rapporto Eurydice, Key Data on Teaching Languages at School in Europe, ha contribuito anche quest’anno al monitoraggio degli sviluppi dell’apprendimento delle lingue straniere, analizzando 51 indicatori che coprono diversi temi come la varietà di lingue studiate, il tempo dedicato all’insegnamento, i risultati attesi e il sostegno per gli studenti immigrati. 

I dati sono stati raccolti per 39 sistemi educativi, evidenziando che sempre più alunni in Europa iniziano a studiare lingue straniere alla scuola primaria, inclusa l’Italia a partire dai 6 anni, mentre l’insegnamento della seconda lingua inizia di solito nella scuola secondaria inferiore.

L’inglese è la lingua straniera più studiata in quasi tutti i Paesi europei durante la scuola primaria e secondaria, mentre la seconda lingua più popolare nel 2020 era il francese, seguita dal tedesco.

Da segnalare un punto su cui l’Italia va in controtendenza: qui la percentuale di studenti che studia due o più lingue straniere nei percorsi tecnici e professionali è maggiore rispetto a quella degli studenti liceali.

Tra il 2013 e il 2018, oltre un insegnante di lingue straniere su quattro a livello UE ha avuto l’opportunità di partecipare a programmi di mobilità transnazionale finanziati dall’UE, e in 10 sistemi educativi, tra cui l'Italia, questa tendenza è stata ancora più forte.

Consultare qui il Key Data on Teaching Languages at School in Europe.