Si è aperta nel giro di una sola settimana una nuova fase nella ‘corsa’ allo Spazio e che segna il protagonismo dell’Asia grazie alla storica impresa dell’India: la quarta nazione al mondo a riuscire ad atterrare sulla Luna, la prima a farlo nella zona - finora inesplorata - vicina al Polo Sud del nostro satellite.
La data da segnare sul calendario è il 23 agosto. Alle 14.34, ora italiana, il lander Vikram si è staccato dal razzo lanciato il 14 luglio in orbita, dove è rimasto a lungo per raggiungere la giusta velocità per il viaggio verso il satellite.
Le fasi della missione
Vikram si è posato sul suolo lunare al termine di breve una discesa verticale, durara poco più di due minuti e ripresa in un video poi ampiamente diffuso: a quel punto si è ben potuto dire che la missione Chandrayaan-3 si era conclusa con un vero successo.
Dal lander si è poi staccato il robot mobile Pragyan: il rover a sei ruote, grande come una grossa scatola da scarpe e alimentato da pannelli solari, è partito per la sua missione di analisi di suolo e delle rocce lunari grazie ai due spettroscopi di cui è dotato.
Si tratta peraltro di una esplorazione relativamente breve: il rover si muoverà per circa 15 giorni in tutto, inviando i dati raccolti al lander Vikram, l’unico in grado di comunicare direttamente con la Terra.
I momenti salienti di questa nuova impresa spaziale sono stati ripresi dall’orbiter rilasciato dalla precedente missione indiana, Chandrayaan-2, che ad esempio ha scattato un’immagine del lander Vikram sulla superficie lunare nei pressi del polo Sud.
Il contesto
Solo pochi anni prima, nel 2019, il tentativo di allunaggio di Chandrayaan-2 non era riuscito. L’India però non si è fermata - nel 2014 peraltro era stato la prima nazione dell’Asia a inviare una sonda nell’orbita di Marte - e oggi registra un successo planetario. Negli stessi giorni, il 19 agosto, la Russia ha visto fallire l’atterraggio sulla Luna della sonda Luna-25, che si è schiantata pochi minuti prima di posarsi sul suolo lunare.
L'ultimo allunaggio russo datava al 1976: il tentativo di Luna-25 era dunque molto atteso ed è difficile pensare che la Russia possa mettere in campo un’altra missione in tempi brevi.