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01/12/2023

Con “H2E” idrogeno per motori diesel da scarti zootecnici e acquacoltura

Il progetto finanziato da Regione Lombardia per decarbonizzare agricoltura e pesca: scopri di più

Redazione Open Innovation

Produrre idrogeno a partire dai liquidi zootecnici e dall’allevamento ittico, per decarbonizzare il settore dell’agricoltura e della pesca: è questo l’obiettivo del progetto “H2E”, Hydrogen to Everyone, finanziato nell’ambito del bando di Regione Lombardia “Innovazione dei processi e dell’organizzazione delle filiere produttive e di servizi e degli ecosistemi industriali produttivi ed economici in Lombardia”.

Il progetto H2E nasce grazie a un partenariato tra diverse aziende, guidate dalla capofila Techinnova, con l’obiettivo di creare in Lombardia una filiera trasversale per la produzione, stoccaggio e utilizzo di idrogeno verde – e relativa integrazione in tre specifici casi d’uso individuati – secondo logiche di economia circolare.

La prima innovazione: motori diesel meno inquinanti

Come spiega Riccardo Roggeri, CEO di Techinnova, il progetto H2E rappresenta un’innovazione tecnologica “pronta per l’uso”, distinguendosi quindi in maniera netta dai progetti che mirano a sviluppare motori a idrogeno.

Il cuore dell’innovazione della filiera H2E risiede nella box realizzata da Acca Industries che viene installata direttamente sui normali motori diesel di trattori e pescherecci alimentati a gasolio.

La box monitora costantemente le prestazioni del motore e miscela l’idrogeno con il gasolio, per sfruttare le caratteristiche dell’idrogeno che consentono di aumentare la potenza del motore grazie alla miglior proprietà detonante dell’idrogeno, riducendo i consumi di combustibili fossili e le emissioni di anidride carbonica di veicoli difficilmente “decarbonizzabili” con altre tecniche.

Un aiuto per la transizione ecologica di mezzi impattanti

 “Il nostro approccio non riguarda la creazione di motori a idrogeno, ma piuttosto l’applicazione dell’idrogeno a motori a scoppio tradizionali alimentati a diesel - spiega il CEO di Techinnova Roggeri -. Rappresenta un passo fondamentale per la transizione delle aziende attualmente orientate verso un business fondato sui combustibili fossili, e che un domani potrebbero spostare il loro focus verso l’uso dell’idrogeno come vettore energetico. Questo approccio apre nuove possibilità per la decarbonizzazione di veicoli quali trattori, pescherecci e mezzi di compattazione cittadini, che da sempre impattano molto negativamente in termini di carbon footprint”.

Secondo obiettivo: produzione di idrogeno dall’ammoniaca

Il progetto H2E non mira solo a rendere utilizzabile l’idrogeno sui motori esistenti, ma anche a sviluppare un nuovo sistema per la produzione di idrogeno verde partendo da materie prime seconde.

Diversamente da quanto accade con l’elettrolisi, in cui l’idrogeno viene prodotto a partire dall’acqua, Nutritech, uno dei partner del progetto H2E, ha sviluppato un sistema di produzione di idrogeno a partire dall’ammoniaca (NH3) derivante dai liquidi zootecnici e dall’allevamento ittico. La tecnologia utilizzata per portare a termine tale processo è un catalizzatore dedicato allo strippaggio dell’idrogeno a basse temperature.

Innovazioni digitali per soluzioni pronte all’uso

“Ciò che rende il progetto H2E straordinario e pienamente sostenibile è l’utilizzo e la valorizzazione di risorse precedentemente inutilizzate – o con potenzialità rimaste per gran parte inespresse – per generare energia pulita”, spiega Roggeri”. Inoltre, sottolinea, - “tutte le fasi di analisi, progettazione, realizzazione e messa in opera delle soluzioni vengono condotte tramite una piattaforma proprietaria che fa uso di Intelligenza artificiale, machine learning, blockchain e realtà aumentata o virtuale”.

Il progetto H2E punta insomma a innovare la filiera dell’idrogeno in tutte le sue fasi, dalla progettazione alla commercializzazione degli output di progetto. E “a differenza di progettualità parallele che puntano alla realizzazione di infrastrutture hydrogen ready per le future tecnologie a idrogeno, H2E ribalta diametralmente il paradigma in ottica ready to use: l’imperativo è produrre soluzioni a idrogeno pronte all’uso, sfruttando appieno il potenziale di motori già esistenti”.

Per maggiori informazioni consulta il sito di progetto.

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