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04/12/2023

Un successo la mostra IBF-CNR sui segreti dei virus: riapertura a marzo

Iniziativa di divulgazione dell’IBF: scopri dove vedere il modello 3D sonoro e l’alleanza con lo IED

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Centinaia di persone hanno visitato la mostra interattiva “Grande come un virus” organizzata a Milano dall’Istituto di Biofisica - IBF del Consiglio Nazionale delle Ricerche: ricercatori, ma anche tanti studenti e cittadini, con numerose richieste di visite che non è stato possibile gestire nei tre giorni dell’esposizione.

Un successo che ha convinto i promotori a proporla anche nei prossimi mesi: la mostra verrà organizzata nuovamente in occasione della Settimana della Biofisica a marzo 2024.

Nel frattempo, il modello del virus HIV (o VIRUX) è visitabile presso la Reception dello IED a Milano, in via Sciesa 4, dal lunedì al venerdì (8.30-18.30, ingresso libero).

La mostra rientra nel programma di divulgazione della fondazione INF-ACT, soggetto Hub di un progetto finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si occupa delle pressanti esigenze non soddisfatte delle malattie infettive emergenti nell’uomo.

Per info sulle prossime aperture della mostra contattare mol.bd3@ibf.cnr.it.

Qui un video riassuntivo della mostra:

(per visualizzare il video accedi a Open Innovation selezionando l’opzione “accetta tutti i Cookies”Clicca qui per l’informativa completa sui Cookies)

Il centenario del CNR

La mostra, allestita nell’AREAMI1 del CNR dall’8 al 10 novembre scorso, si inseriva nella serie di iniziative promosse lungo il corso dell’anno in tutto il Paese per le celebrazioni del Centenario della fondazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, concluse il 18 novembre a Roma con un evento che ha visto anche la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La mostra raccontata da una scrittrice: un viaggio verso l’infinitamente piccolo

Ricercatrici e ricercatori del CNR hanno dunque accompagnato i visitatori della mostra in un viaggio dimensionale fino al mondo microscopico. Anche grazie al ‘pezzo forte’ dell’esposizione: un modello tridimensionale e ‘sonoro’ del virus HIV, ingrandito di 10 milioni di volte, realizzato in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design (IED).

Fra i visitatori, oltre ai direttori e responsabili di diversi istituti CNR dell’area, anche Sergio Riva, presidente del Cluster LGCA - Lombardy Green Chemistry Association, il responsabile della Sezione di Zoologia del Museo di Storia Naturale di Milano Giorgio Bardelli. E una scrittrice di favole, Elisabetta Maùti, che così racconta la sua esperienza alla mostra: “Si inizia procedendo lungo un corridoio che sembra rubato dal Paese delle Meraviglie di Alice: a sinistra gli oggetti si ingrandiscono di 10 volte a ogni passo, mentre a destra si rimpiccioliscono con la stessa scala. Quando si arriva in fondo siamo grandi come virus e infatti, davanti ai nostri occhi, troviamo un modello da guardare e toccare; ma non solo: ogni pezzo del virus entra in risonanza con il visitatore, emettendo un suono. Maggiore il numero di chi lo tocca, più forte la risposta. Qui ci viene presentato il virus e spiegata la strategia di attacco e conquista. A ogni passo, comprendiamo di più su come un virus si traveste, come trova la strada per fare breccia e su come mette in atto una serie di passaggi precisi di conquista della cellula”.

E ancora: “Tutto questo è spiegato e accompagnato da modellini tridimensionali da manipolare, video affascinanti che ci portano a spasso nell’universo delle cellule e spiegazioni delle ricercatrici e dei ricercatori che non solo sono in grado di rispondere a qualsiasi domanda, ma che arricchiscono ogni presentazione con dettagli inattesi e simulazioni pratiche. Dopo ogni risposta, si aprono mille e più domande e ci troviamo non solo a navigare nel mondo dei virus ma (forse ancora più interessante) anche in quello della ricerca, che ad ogni passo ci viene dipinta come un oceano misterioso, dove quello che resta da scoprire è molto più vasto rispetto a quello che si sa.”


La partecipazione degli studenti

Tanti e positivi i commenti dei visitatori, per una mostra che “permette di avvicinare la gente al mondo della ricerca e di prendere atto che i ricercatori lavorano nell'interesse della collettività, in questo caso per risolvere problemi legati alla salute di tutta la popolazione”.

Anche i più giovani, dagli alunni delle terze medie a quelli delle quinte superiori, si sono lasciati trascinare in questo viaggio. E hanno apprezzato come “i ricercatori che guidano l’esperienza riescono a coinvolgerti nella spiegazione”, oltre a “modelli e illustrazioni che sono facili e comprensibili”: tanto che all’81,8% di loro piacerebbe fare una esperienza nei laboratori IBF, ad esempio grazie all’alternanza scuola-lavoro.

Risultati per cui si è complimentato il direttore dell’IBF Mauro Dalla Serra: “Più ci penso e più noto la profondità e chiarezza del messaggio (potenze di 10), geniale davvero la sintesi in musica dei componenti virali, strabiliante nella sua semplicità e originalità l’effetto moltiplicativo sul volume della crescita virale”.

L’alleanza con il design per raccontare la scienza in modo coinvolgente

Il giorno dell’inaugurazione della mostra i due direttori dell’IBF e dello IED, Mauro dalla Serra e Riccardo Balbo, hanno sottoscritto una convenzione di cinque anni di collaborazione per divulgare i risultati scientifici avvalendosi del design, proponendo così “un modo diverso, divertente e, tuttavia, rigoroso di comprensione di fenomeni importanti”.

Intanto è stato raggiunto un primo obiettivo: spiegare in modo efficace un tema attualissimo, e allo stesso tempo “affrontato in modo poco approfondito, come spesso accade per gli argomenti di tipo scientifico”.

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