In sala operatoria come su una navicella spaziale, per essere preparati ad affrontare situazioni di emergenza, ma sempre concentrati sul paziente: così gli studenti della scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Milano diretta dal professor Francesco DiMeco, direttore del Dipartimento di Neurochirurgia dell’IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta si prepareranno a diventare i neurochirurghi del futuro grazie al Progetto ASTRO-NETS.
In pratica ASTRO-NETS sfrutta le metodologie e le lezioni mutuate dall’addestramento degli astronauti per migliorare e innovare la formazione dei neurochirurghi, con un focus particolare sullo sviluppo di competenze trasversali e sulla gestione di situazioni complesse e ad alto rischio. Non a caso, il progetto è stato presentato anche Paolo Nespoli, astronauta italiano di fama internazionale rimasto nello spazio ben 313 giorni durante tre missioni tra 2007 e 2017.
I promotori
Nespoli ha condiviso la sua esperienza insieme agli organizzatori del progetto: il professor Francesco DiMeco, il dottor Alessandro Perin, neurochirurgo del Besta e Direttore Scientifico del NeuroSim Center, centro di simulazione neurochirurgica all’avanguardia; Simone De Biase, presidente di Fondazione Heal che sostiene la ricerca neuro-oncologica; Simone Pozzi e Vanessa Arrigoni, rispettivamente CEO e Lead Consultant di Deep Blue, PMI italiana di ricerca e formazione selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per l’addestramento della nuova classe di astronauti.
(Credit Fabio Lovati)
Gli obietttivi
Obiettivio di ASTRO-NETS è dunque quello di formare neurochirurghi d’eccellenza, fornendo loro gli strumenti necessari, teorici e tecnologici - come il Simulatore neurochirurgico - per far fronte a ogni tipologia di operazione con maggiore consapevolezza e creare un hub di informazioni e casi studio dal quale i neurochirurghi potranno attingere, confrontando teorie e tecniche operatorie.
In questo modo, la formazione sarà un processo dinamico, continuamente alimentato da nuovi dati ottenuti direttamente sul campo.
Il training del progetto, che durerà dodici mesi, affronterà i temi della Comunicazione, il Teamwork, la Leadership, il Conflict Management, il Self Care, l’Errore Umano e i Fattori Multiculturali.
Il legame tra formazione degli astronauti e dei neurochirurghi risiede infatti nell’applicazione di tecniche e approcci formativi avanzati e innovativi e si basa su alcuni elementi chiave: ambienti ad alto rischio, addestramento basato sull’esperienza immersiva per sviluppare competenze chiave come il lavoro di squadra, la comunicazione, la risoluzione dei problemi, il processo decisionale e la gestione dello stress in un ambiente ostile, simulatori e tecnologie avanzate, formazione sulle abilità non tecniche e adattamento a situazioni impreviste.
Le voci dei protagonisti
“La realtà contemporanea è in costante trasformazione, si pensi ad esempio alla realtà virtuale o aumentata e all’intelligenza artificiale. Viene naturale pensare ad approcci di formazione professionale al passo con i tempi, che sfruttino tutti gli strumenti tecnologici a disposizione per favorire l’acquisizione di competenze tecniche di eccellenza - ha spiegato il professor DiMeco -. Di qui lo sviluppo di strumenti di simulazione, sia fisica sia virtuale, che permettano la maturazione della migliore competenza tecnica senza mettere a rischio l’incolumità del paziente. Al contempo, si avverte sempre più la necessità di riscoprire un nuovo umanesimo, che ponga l’accento sulle capacità relazionali e comportamentali del professionista, sia nei confronti dei colleghi che soprattutto dei pazienti. Di qui la necessità di focalizzarsi anche sulle cosiddette competenze ‘non tecniche’. A questo modello di formazione integrato punta il progetto Astro-Nets, trasferendo le esperienze già maturate nel settore aerospaziale in un contesto di per sé ad alto contenuto tecnologico, come quello neurochirurgico ed accademico, naturalmente votato alla formazione e alla sperimentazione”.
“In questo percorso, l’astronauta e ingegnere Paolo Nespoli è stato preziosa fonte di confronto – ha sottolineato il dottor Alessandro Perin -. Con lui e grazie alla sua grande esperienza, supportati da Deep Blue abbiamo condiviso il tavolo di discussione sul progetto e creato ASTRO-NETS. Vogliamo capire se anche i neurochirurghi possono beneficiare di un addestramento ‘completo’, come avviene già per gli astronauti e per i piloti di aerei. Non è più accettabile formare i medici, compresi i neurochirurghi, mediante un apprendistato che procede anche per tentativi ed errori. Questo obiettivo sarà raggiunto solo quando il sistema formativo dei medici e dei chirurghi sarà standardizzato e armonizzato. Ci auguriamo che ASTRO-NETS ci permetta di continuare questo percorso verso il traguardo “sicurezza 100%”.
Con loro anche Simone De Biase, fondatore della Fondazione Heal. “In Italia c’è sempre stata l’abitudine di trasmettere il proprio sapere a un prescelto, un pupillo, quindi frutto di una selezione di tipo personalistica. Quello di DiMeco e Perin è, invece, un approccio totalmente democratico, come dovrebbe essere, ed è un aspetto rivoluzionario applicato al Paese Italia”.