L’Italia è rinomata per il suo ricco patrimonio storico, artistico e culturale, incarnato non solo nelle grandi città d’arte, ma anche nei numerosi borghi sparsi per il territorio. Questi piccoli centri storici, con la loro affascinante storia, arti e tradizioni, rappresentano un tesoro di inestimabile valore. Caratterizzati da architetture antiche, vicoli suggestivi, i borghi italiani offrono un’esperienza autentica che differisce notevolmente dal turismo di massa delle grandi città.
Piccoli centri, grandi tradizioni
I borghi non solo conservano l’identità culturale e le tradizioni locali, ma sono anche custodi di un paesaggio naturale spesso intatto e di una qualità della vita che attrae sempre più visitatori in cerca di esperienze genuine e sostenibili.
In risposta al sovraffollamento delle principali attrazioni turistiche, questi piccoli centri rappresentano un’opportunità unica per decongestionare il flusso turistico verso le mete più note e promuovere la scoperta di luoghi meno conosciuti, ma altrettanto ricchi di cultura e bellezza.
Il potenziale per un turismo sostenibile alternativo è immenso: i borghi possono offrire percorsi enogastronomici, artigianato locale e attività all’aria aperta, tutto nel rispetto dell’ambiente e delle comunità ospitanti. Nonostante queste straordinarie potenzialità, molti di questi piccoli centri abitati hanno sofferto negli ultimi decenni di un progressivo spopolamento e di un calo delle attività economiche, che hanno messo a rischio la conservazione di un patrimonio culturale unico.
Le risorse del PNRR
Per rispondere a queste sfide e invertire la tendenza interviene anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (d’ora in poi PNRR), che ha introdotto misure specifiche di investimento nell’ambito della Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, in particolare nella Componente 3 “Turismo e cultura”.
In particolare, l’investimento 2.1 “Attrattività dei borghi” mira alla rivitalizzazione dei piccoli borghi italiani. Gli interventi in questo ambito si attueranno attraverso il “Piano Nazionale Borghi”, un programma di sostegno allo sviluppo economico e sociale delle zone svantaggiate basato sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico.
Per dare concreta attuazione agli obiettivi sopracitati il Ministero della Cultura, attraverso i fondi del PNRR, ha stanziato un miliardo di euro a favore della linea di intervento 2.1.
Le due strategie di intervento
Tale stanziamento si compone di due distinte azioni, indicate tecnicamente come linea A e linea B, cui corrispondono differenti strategie di intervento in grado di dare risposte alle diversificate istanze provenienti dai territori in ragione delle loro caratteristiche territoriali, economiche e sociali e degli indirizzi delle politiche di sviluppo regionale.
Nello specifico:
- La Linea A: è dedicata a progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio di abbandono e già abbandonati con una dotazione finanziaria di 420 milioni di euro a favore di 21 borghi individuati da Regioni e Province autonome.
- La Linea B: è dedicata a progetti locali per la rigenerazione culturale e sociale con una dotazione finanziaria complessiva di 580 milioni di euro destinati ai borghi selezionati attraverso un avviso pubblico rivolto ai Comuni.
Con un Decreto del 18 giugno 2024 sono stati stanziati quasi 189 milioni per il finanziamento di 2.779 iniziative imprenditoriali, secondo la ripartizione riportata nell’Allegato 1 e reperibile a questo link.
Inoltre, 20 milioni di euro sono riservati all’intervento “Turismo delle radici”, gestito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La fase di richiesta dei contributi si è conclusa. Per tutti i dettagli e per restare aggiornati si rimanda al sito del Ministero della Cultura.
La Lombardia e il Progetto Pilota per il rilancio dei Borghi
L’intervento sui Borghi, voluto dal MiC nell’ambito del PNRR, rappresenta una straordinaria occasione di sostegno concreto e realmente significativo a favore dei piccoli Comuni. Tale opportunità è stata recepita anche dalla Lombardia, un territorio ricco di borghi storici che presentano un potenziale idoneo per progetti di rigenerazione culturale, sociale ed economica.
È in questo scenario che, con il decreto XI/5763 del 21 dicembre 2021, Regione Lombardia ha dato avvio, in attuazione alla componente M1C3 – Linea A del PNRR, alla manifestazione di interesse per la realizzazione di un progetto di carattere esemplare per il rilancio economico e sociale di un borgo disabitato, o comunque caratterizzato da un avanzato processo di declino e abbandono per il quale si prevedeva un progetto di recupero e rigenerazione integrata.
La strategia intrapresa ha previsto anche la sottoscrizione di un Accordo che ha coinvolto ANCI Lombardia, Fondazione Cariplo, Aria S.p.A., Polis e Unioncamere, per il supporto ai Comuni nello sviluppo delle proposte.
Strategie per l’innovazione tecnologica: i borghi del futuro
La rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio di abbandono e già abbandonati rappresenta una sfida cruciale per molte regioni italiane. I borghi italiani stanno oggi affrontando un crescente processo di spopolamento che minaccia la loro sopravvivenza. In risposta a questa sfida, il Governo ha lanciato il progetto “Borghi del Futuro” nell’ambito del piano “Piano Nazionale Innovazione 2025”.
L’iniziativa mira a trasformare dieci borghi italiani in modelli di innovazione tecnologica grazie alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e alla sperimentazione di tecnologie emergenti, trasformando questi borghi in laboratori dove valutare l’impatto dell’innovazione sulla società. Molta attenzione verrà dedicata alla sostenibilità ambientale e alla circular economy.
Le soluzioni tecnologiche per borghi ‘smart’
In attesa che il Piano trovi completa attuazione sono diversi i borghi nel nostro Paese che stanno adottando soluzioni di innovazione digitale. Fra queste:
- digitalizzazione del patrimonio culturale: attraverso la scansione 3D, la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR), è possibile creare repliche digitali di edifici storici, opere d’arte e altri elementi culturali. Questi strumenti non solo permettono di preservare digitalmente il patrimonio, ma anche di renderlo accessibile a un pubblico globale. I visitatori possono esplorare virtualmente i borghi, con un incremento dell’attrattività turistica e la creazione di nuove opportunità educative e di intrattenimento.
- innovazione agricola e agroalimentare: attraverso l’uso di droni e sistemi di agricoltura di precisione per rivitalizzare l’economia dei borghi rurali.
- smart infrastructure e IoT: le infrastrutture intelligenti, basate sull’Internet delle Cose (IoT), sono fondamentali per migliorare la gestione e la sostenibilità dei borghi. Sensori e dispositivi IoT possono monitorare le condizioni strutturali degli edifici, rilevando in tempo reale eventuali problemi come crepe o infiltrazioni d’acqua. Inoltre, queste tecnologie possono essere utilizzate per ottimizzare l’uso dell'energia e delle risorse idriche, rendendo i borghi più efficienti dal punto di vista energetico e sostenibili.
- turismo digitale: integrando tecnologie digitali avanzate, come app per il turismo responsabile, piattaforme online per la promozione di esperienze locali e sistemi di gestione intelligente delle risorse, si può incentivare un flusso turistico che rispetti l’ambiente e valorizzi le culture locali. Questo approccio non solo attira visitatori interessati a un turismo più autentico e rispettoso, ma stimola anche l’economia locale, creando opportunità di lavoro e contribuendo alla rivitalizzazione sociale ed economica dei borghi.
In conclusione, i piccoli comuni e i numerosi borghi storici d’Italia rappresentano una parte preziosa del nostro patrimonio culturale, artistico e sociale. È quindi fondamentale adottare forme di protezione e promozione necessarie per garantirne la sopravvivenza, visto il rischio di essere oscurati dalla grandezza delle città e dalle maggiori opportunità che queste offrono.
La deurbanizzazione di territori piccoli ma di grande valore culturale è un fenomeno principalmente sociale, con implicazioni economiche e geopolitiche, che coinvolge in particolare le generazioni più giovani, le quali tendono a lasciare questi centri minori.
Gli interventi previsti dal PNRR possono consolidare l’identità e il valore dei luoghi storici attraverso la valorizzazione e la riqualificazione di aree abbandonate, sfruttando anche le nuove forme di digitalizzazione promosse dal Piano Borghi. Grazie a queste iniziative, i borghi italiani possono riscoprire e rinvigorire la loro identità culturale, stimolando un rilancio socio-economico sostenibile e duraturo.