Sono coordinati dall’Università di Brescia due importanti progetti per la salute, ora finanziati con ben 19 milioni di euro (di cui 3 milioni andranno direttamente a UniBS) da Horizon Europe, il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione.
Si tratta di DORIAN GRAY, che punta a individuare i meccanismi che collegano il decadimento cognitivo alle patologie cardiovascolari, prevenendo così 2 milioni di casi di demenza in 27 anni; e di VIPPSTAR, che vuole invece fornire ai bambini e agli adolescenti con disabilità visiva strumenti che favoriscano l’autonomia, grazie a tecnologie innovative e Intelligenza Artificiale.
I due innovativi e complessi progetti sono stati presentati il 22 gennaio dal Rettore Francesco Castelli, dalla Prorettrice alla Ricerca Renata Mansini, dal Direttore Generale ASST Spedali Civili di Brescia Luigi Cajazzo, da Marco Metra Ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascolare, da Alessandro Padovani Ordinario di Neurologia, da Elisa Fazzi Ordinaria di Neuropsichiatria infantile e Cesare Furlanello Direttore del centro LIGHT (Lifescience Innovation Good Healthcare Technologies).
I progetti
DORIAN GRAY (“Devising a personalized risk stratification and holistic management for prevention of cognitive impairment in patients with different cardiovascular phenotypes”) ha una durata prevista di 5 anni.
Coordinato dal professor Marco Metra, il progetto propone una strategia digitale innovativa per combattere i deficit cognitivi. Classificato al primo posto tra oltre 200 progetti presentati a livello europeo, DORIAN GRAY mira dunque a rispondere alla crescente sfida globale rappresentata dai deficit cognitivi e a prevenirne la progressione verso la demenza, esplorando il legame tra malattie cardiovascolari e alterazioni cognitive.
L’approccio innovativo e multidisciplinare di DORIAN GRAY
Nello specifico, il progetto punta a individuare i meccanismi che collegano il decadimento cognitivo lieve alle malattie cardiovascolari, sviluppando un approccio integrato per promuovere una vita sana, indipendente e attiva negli anziani grazie alle sinergie fra le unità di Cardiologia e Neurologia, creando un importante framework multidisciplinare per la prevenzione secondaria di disturbi cognitivi.
Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate di Intelligenza artificiale e biomarcatori digitali, il progetto rende possibile una stratificazione del rischio e un trattamento personalizzato per la prevenzione dei deficit cognitivi e della demenza. Tra gli elementi innovativi, DORIAN GRAY applicherà il concetto di “brain Health” su popolazioni diverse, combinando il potenziamento cognitivo tramite terapia digitale con un sistema di coaching interattivo personalizzato.
Lo studio si concluderà anche con una importante fase di validazione clinica europea multicentrica su soggetti a rischio cardiologici e neurologici coordinato dalle Unità degli ASST Spedali Civili di Brescia, già attivamente coinvolti in numerosi progetti di prevenzione primaria e secondaria in ambito di Brain Health and Healthy Ageing.
I risultati attesi e i partner internazionali
Secondo le previsioni, i risultati dello studio potranno permettere di prevenire fino a 2 milioni di casi di demenza in 27 anni, con una riduzione dei costi di 485 miliardi.
La ricerca coinvolge nel complesso competenze cardiologiche, neurologiche, filosofiche e giuridico-legali dell’Università degli Studi di Brescia. Contribuiscono al progetto il Dipartimento di Specialità Medico-Chirurgiche, Scienze Radiologiche e Sanità Pubblica (Prof. Marco Metra, Prof.ssa Marianna Adamo, Dr Mauro Massussi), il Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali (Prof. Alessandro Padovani, Prof. Andrea Pilotto e Prof.ssa Nicoletta Cusano), e il Dipartimento di Giurisprudenza (Prof.ssa Simona Cacace).
Il progetto coinvolge anche 23 partner internazionali, tra cui istituzioni accademiche di prestigio come l'Università di Cambridge, la Charité - Universitätsmedizin Berlin e il Politecnico di Milano, oltre a piccole e medie imprese e a organizzazioni di rilevanza mondiale come la Società Europea di Cardiologia e Alzheimer Europe.
VIPPSTAR: telemedicina e avatar per giovanissimi con disabilità visive
I bambini e gli adolescenti con disabilità visiva affrontano difficoltà che vanno ben oltre la perdita della vista e che influenzano il loro sviluppo fisico, cognitivo e sociale, ma gli attuali modelli di assistenza spesso non riescono a fornire un supporto personalizzato.
In questo contesto, VIPPSTAR (“Visually Impaired children and adolescents: bridging the gap with Personalized Prevention Strategies, Tools, Approaches, and Resources”) mira a offrire ai bambini e agli adolescenti con disabilità visiva strumenti che li aiutino ad affrontare le sfide quotidiane, dalle attività fisiche all’inclusione sociale e alla gestione della salute mentale.
In particolare, il progetto realizzerà una piattaforma di telemedicina dedicata alla riabilitazione personalizzata precoce, rendendo le famiglie parte attiva dei processi di supporto alla rifunzionalizzazione a livello neurale dei bambini e degli adolescenti con esercizi costruiti con un nuovo approccio scientifico.
E ancora, un assistente (“Avatar”) alimentato dall’Intelligenza artificiale che interagisce in modo conversazionale con i bambini, guidandoli attraverso routine di salute, offrendo consigli personalizzati e rendendo la piattaforma più accessibile, le attività di serious gaming per migliorare sia le capacità cognitive che fisiche attraverso feedback multisensoriali e il coach nutrizionale, sviluppato dall’Università di Ioannina, che riconosce cibi e quantità e fornisce consigli personalizzati basati su abitudini alimentari e bisogni nutrizionali.
I partner: un’allenza internazionale
L’ASST Spedali Civili di Brescia sarà coinvolta soprattutto nel reclutamento dei piccoli pazienti che parteciperanno al trial clinico randomizzato e in altre fasi dello studio.
Il progetto VIPPSTAR - della durata prevista di 4 anni - ha come coordinatrice scientifica la professoressa Elisa Fazzi, del Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali, e nasce dalla ricerca clinica e l’innovazione del Centro regionale per diagnosi e la neuroriabilitazione precoce dei bambini con deficit visivo e/o multidisabilità afferente alla SC di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di ASST Spedali Civili di Brescia diretta dalla professoressa Fazzi, in collaborazione con il centro LIGHT (Lifescience Innovation Good Healthcare Technologies), la nuova infrastruttura dell’innovazione per le scienze della vita fondata nel 2023 da Università degli Studi di Brescia insieme a Dompé farmaceutici e Antares Vision, che coinvolge la professoressa Marina Pizzi (Presidente) e il dottor Cesare Furlanello, coordinatore tecnico del progetto.
Tra i partner del progetto figurano il principale gruppo di ricerca del settore in Belgio (coordinato dalla professoressa Els Ortibus) e il centro nazionale di riabilitazione della Moldavia e l’Università di Trento (professoressa Paola Venuti), mentre il professor Lotfi Merabet dell’Università di Harvard sarà consulente del progetto. Per le tecnologie di Intelligenza artificiale e tessuti smart, sono partner le aziende italiane Spindox Labs (Trento) e ComfTech (Monza).
Grazie al progetto, inoltre, sarà sviluppata per la prima volta a livello europeo una rete transnazionale per la raccolta di dati su bambini e adolescenti con disabilità visiva in tutta Europa, con la guida di Istituto Superiore di Sanità (dottoressa Maria Luisa Scattoni) e Università di Edinburgo (professor John Ravenscroft). Questa rete, chiamata VIPPSTAR-NET, permetterà un monitoraggio a lungo termine dei profili dei pazienti con disabilità visiva, fornendo una solida base di prove per lo sviluppo di strategie di cura personalizzate.