Il Sistema di certificazione della parità di genere è un intervento del PNRR, a titolarità del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, introdotto per promuovere una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro e migliorare la qualità del lavoro femminile, incentivando le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario esistente e a intervenire in tutte le aree maggiormente critiche.
La certificazione avviene su base volontaria e richiesta dell’impresa e al suo rilascio provvedono gli organismi di certificazione accreditati (ai sensi del regolamento CE 765/2008) che operano sulla base della prassi UNI/PdR 125:2022.
Quest’ultima prevede l’analisi di specifici indicatori, in relazione a sei aree di valutazione, che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
- cultura e strategia
- governance
- processi human resources
- opportunità di crescita e inclusione femminile
- parità salariale a parità di mansioni
- tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
Ogni area è caratterizzata da un peso percentuale, per un totale pari a 100, che contribuisce alla misurazione del livello dell’organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo. Per ottenere la certificazione è necessario raggiungere il punteggio minimo complessivo del 60%.
PNRR, politiche per il lavoro e parità di genere
Il Sistema di certificazione della parità di genere è uno strumento essenziale per migliorare la coesione sociale e territoriale, ma anche fondamentale per la crescita economica del nostro Paese, che passa anche attraverso la mobilitazione delle energie femminili.
L’attivazione di un Sistema di certificazione della parità di genere rientra nella Missione 5 “Inclusione e Coesione”, Componente 1 “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione” del PNRR.
Nello specifico, l’Investimento 1.3, prevede che nella fase iniziale – fino a giugno 2026 - le imprese di medie, piccole e micro-dimensioni vengano sostenute tramite finanziamenti Next Generation EU del PNRR, da destinare sia ai servizi di assistenza tecnica e di accompagnamento alla certificazione, sia alla copertura dei costi per ottenerla.
Il secondo Avviso pubblico PNRR per le PMI
Proprio in questo ambito, lo scorso 11 febbraio è stato pubblicato da Unioncamere il secondo avviso pubblico che definisce i criteri e le modalità per la concessione di contributi alle PMI.
Per i servizi di consulenza a supporto dei soggetti che intendano avviare le attività propedeutiche al conseguimento della certificazione di genere è prevista l’assegnazione di un contributo fino a 2 mila e 500 euro sotto forma di servizi – quali supporto all’utilizzo dei tools informativi, azioni di affiancamento erogate da esperti appositamente selezionati per l’implementazione del sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici e per la pre-verifica della conformità del sistema di gestione - finalizzati a trasferire ai beneficiari competenze specialistiche e strategiche per poter accedere al percorso di certificazione.
Per il rilascio della certificazione è prevista l’assegnazione di contributi fino a 12 mila e 500 euro, variabili in relazione alla dimensione aziendale, sotto forma di servizi di certificazione della parità di genere erogati dagli organismi di certificazione riportati nell’apposito elenco.
Le domande di partecipazione possono essere presentate da tutti i soggetti in possesso di Partita IVA operanti in Italia fino alle ore 16:00 del 18 aprile 2025 attraverso la piattaforma ReStart.
Il digitale per ridurre il gender gap
Oggigiorno, le leve digitali possono sicuramente essere di supporto e fornire strumenti strategici, anche alle imprese, per ridurre il gender gap e superare la soglia di inclusività necessaria per ottenere l’accesso alla certificazione.
Le tecnologie digitali a disposizione permettono infatti, tra le varie cose, di:
- facilitare l’accesso alla formazione
- introdurre modalità di lavoro da remoto e agile, fondamentale per consentire alle donne che hanno responsabilità familiari o di cura di gestire al meglio il proprio tempo tra lavoro e vita privata
- identificare e ridurre - attraverso tecniche di process mining e con il contributo dell’Intelligenza Artificiale - modelli discriminatori presenti nei processi di recruiting
- valutare e monitorare le performance in modo oggettivo e standardizzato, grazie a software di analisi e all’uso di algoritmi specifici
- promuovere l’empowerment femminile, anche tramite piattaforme di mentoring e networking.
I contributi del PNRR e il supporto delle tecnologie digitali potrebbero dunque dare una spinta importante alle PMI italiane, perché mettano in campo iniziative concrete in grado di rendere le imprese più inclusiva e attente a ogni dimensione della parità di genere.