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Next Generation - M4 - News

08/07/2021

L’UE ha promosso il PNRR: i progetti per l’innovazione di scuola e università

Dai nidi ai dottorati, i punti su cui intervenire per colmare gap specifici rispetto all’Europa

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Si punta a far ripartire al meglio scuola e univerisità, per superare gli effetti negativi della pandemia. Ma con quali risorse? Anzitutto quelle del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che a fine giugno è stato giudicato positivamente a Bruxelles ricevendo tutte “A”, con l’eccezione di una “B” (sui costi del piano).

Si sblocca così da parte della Commissione UE il 13% del prefinanziamento all’Italia con circa 40 miliardi di euro in arrivo, ma quanto del piano complessivo verrà indirizzato al mondo della scuola? La missione Istruzione e Ricerca assorbirà il 17% delle risorse totali e per scuola e università sono previsti 20,89 miliardi, di cui 4,6 miliardi per il segmento infanzia con 228 mila nuovi posti  (152 mila posti per i bambini fino a 3 anni e 76 mila per i bambini tra i 3 e i 6 anni): un intervento per colmare la differenza tra la domanda delle famiglie e l’offerta di posti 0-2 anni, che è in media al 25,5% e cioè 7,5 punti percentuali al di sotto dell’obiettivo europeo del 33% e 9,6 punti percentuali al di sotto della media europea.

Quasi 4 miliardi saranno utilizzati per mettere la sicurezza degli edifici, laboratori e aule più moderne, col cablaggio di 40 mila scuole. Altro elemento di rilievo, i fondi del PNRR potrebbero sostenere l’estensione del tempo pieno nelle scuole, con attività che favoriscano una sempre maggiore apertura al territorio.

E ancora, è previsto il rafforzamento dell’istruzione professionalizzante (ITS) e dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti.

Sul fronte post universitario per i dottorati viene destinato un miliardo e mezzo e, nel complesso, per la Ricerca, tra progetti e poli tecnologici, ci sono 12,92 miliardi.

Sono numeri e cifre importantissime per la ripresa del sistema di istruzione e formazione italiano dove c’è un forte gap nelle competenze di base, con un alto tasso di abbandono scolastico, soprattutto in alcune aree del Paese.

Secondo una recente indagine del Ministero dell’Istruzione, il tasso di abbandono scolastico raggiunge il 3,8% nelle scuole medie, dove è fortemente correlato a disuguaglianze di reddito e a un maggior tasso di povertà, e aumenta considerevolmente nei cicli di istruzione successiva.

La percentuale di giovani compresi tra 18 e 24 anni che hanno un livello di istruzione non superiore a quello secondario di primo grado (scuole medie) è, in Italia, del 14,5%, mentre la media europea è pari al 10%. Non solo, il 33% delle imprese italiane lamenta difficoltà di reclutamento, mentre sono il 31% i giovani fino a 24 anni che non hanno un’occupazione ma la cercano.

Il PNRR italiano non mette in secondo piano il rapporto tra la scuola e lo sport: è infatti previsto anche il potenziamento di infrastrutture per lo sport a scuola. Secondo i dati dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica, il 17,1% delle sole scuole del primo ciclo non dispone di palestre o strutture sportive. Percentuale che sale al 23,4% nelle regioni del Sud e che sale ulteriormente al 38,4% se prendiamo in considerazione anche le scuole del secondo ciclo di istruzione.

 

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