Il tema era allo stesso semplice e drammatico: come spiegare a bambini, adolescenti, a volte anche ad adulti con disabilità che le loro routine erano state interrotte dalla pandemia? Come spiegare le scuole chiuse e le terapie sospese causa lockdown?
Il problema se lo è posto la Onlus Il Balzo, associazione nata nel 2006 da una lunga esperienza precedente promossa da un gruppo di genitori di persone con disabilità e attiva nell’area sud di Milano e città metropolitana nella gestione di percorsi socio-educativi, a domicilio e a scuola.
La soluzione è arrivata con un gioco interattivo, un quiz per il computer: uno strumento tecnologico per aiutare educatori, genitori e insegnanti a fronteggiare domande, ansie, nuovi problemi, pensato per le 1.500 famiglie seguite da Il Balzo ma non solo.
Una soluzione, questa, in linea con alcuni importanti Obiettivi dell’Agenda ONU sullo Sviluppo Sostenibile, e che quindi ha trovato spazio su Lombardia 2030, la sezione di questa piattaforma dedicata da Regione Lombardia ai progetti che sul territorio raccolgono le sfide sociali, ambientali ed economiche proposte dai 17 Sustainable Development Goals.
L’idea del gioco è stata sviluppata da una delle educatrici professionali che compongono l’equipe de Il Balzo: con personaggi animati, immagini e quiz ha creato una presentazione scaricabile su ogni tipo di pc, con cui ‘avvicinare’ a colpi di clic - per quanto possibile - una novità complessa e sconvolgente come quella del Coronavirus alla quotidianità stravolta delle persone con disabilità.
Ma il gioco proposto è solo un tassello di un progetto più ampio, ovvero “Citofonare Balzo”: una piattaforma web ricca di guide pratiche, video tutorial e informazioni utili creata dall’associazione quando è stata costretta a sospendere le attività dei propri tre centri socio educativi (due per adulti, uno per bambini e adolescenti, a cui si aggiungono tre appartamenti “Dopo di noi”, per adulti con disabilità e senza genitori, o con famiglie molto anziane).
“Quando a marzo è arrivato il lockdown, ci siamo detti che questa doveva essere un’opportunità per innovarci - racconta allora a nome dell’associazione Paolina Casalinuovo -. La priorità era garantire una continuità educativa a bambini e ragazzi con disabilità cognitiva, autismo e sindrome di Down quando tutto si è fermato: la scuola, i nostri centri, i percorsi che svolgevamo a domicilio. Era chiaro che le video chiamate non potevano bastare, così abbiamo mobilitato le competenze interne all’associazione, digitali e di comunicazione: gli educatori hanno girato video di esercizi o lavori che le famiglie potevano fare da sè con i ragazzi, un genitore ha curato con noi una guida pratica per chi che per la prima volta si trova davanti a una diagnosi di autismo -: che oggi arriva in genere verso i 3 anni del figlio/a, e abbiamo verificato che quasi sempre non si sa assolutamente a chi rivolgersi -, poi abbiamo pubblicato le novità dei vari DPCM in pillole, per renderle il più comprensibile possibile per le nostre famiglie”.
Un progetto che non si ferma
Il digitale è venuto insomma in aiuto di chi rischiava un completo isolamento, in situazioni già di per sè delicate. ll risultato, una sorta di ‘casa virtuale’ in cui continuare a condividere esperienze, è andato oltre le aspettative: a oggi, il gioco interattivo per spiegare il Coronavirus a bambini e ragazzi con autismo e disabilità è stato scaricato da 2700 famiglie - ben oltre quelle già seguite dall’associazione -, la guida “Diagnosi di autismo: e adesso?” è stata scaricata da più di mille famiglie.
Anche per questo, alla riapertura delle attività la piattaforma web non stata dismessa, anzi: “Vogliamo continuare ad arricchirla - spiega Casalinuovo -, con sempre più contenuti mirati per persone con disabilità, e tutti gratuiti. Ad esempio pubblicheremo altre due guide pratiche, una sulla scuola e una sullo sport per i giovani autistici”.
Le novità saranno segnalate anche sulle pagine Facebook e Instagram de Il Balzo.
Scopri questo e altri progetti - e promuovi anche tu la tua iniziativa per uno Sviluppo Sostenibile - su “Lombardia 2030”.