Una biblioteca on line e insieme ‘di prossimità’, sempre accessibile grazie alla tecnologia per ricevere o prestare libri all’interno di una comunità: da una casa all’altra, da una strada all’altra, per mettere in comune i volumi di tutti gli aderenti all’insegna della sharing economy. Tutto con pochi click: si può scegliere il volume preferito, accordarsi sulla durata del prestito, incontrarsi dove si vuole per lo scambio dopo aver consultato virtualmente le librerie casalinghe degli altri utenti.
Ecco l’intuizione di Biblioshare, progetto di condivisione pionieristico partito da un quartiere di Milano “un po’ per scherzo” e arrivato ad attivare una ventina di community di amanti dei libri, che si incontrano grazie a una piattaforma digitale ad hoc. Un progetto presente su Lombardia 2030, spazio web dedicato da Regione Lombarda alle iniziative del territorio in linea con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Un progetto di quartiere
“E dire che io non sono nemmeno un grande lettore: tutto è partito da mia moglie”. Così racconta la nascita di Biblioshare Paolo Pisani, informatico milanese che nel 2015 ha inventato la piattaforma intorno a cui si è attivato il progetto. “Lei sì è una grande amante della lettura, e preferisce ancora volumi di carta - spiega dunque l’inventore di Biblioshare -. Arrivati ad avere un gran numero di libri, abbiamo cominciato a ragionare su come limitarne la quantità in casa, e su come sarebbe stato interessante poterli condividere anche con altri, scambiarli di casa in casa. Un modo per rendere concreta un’idea di economia circolare e di sostenibilità”.
Pisani però va oltre la semplice idea della condivisione con qualche gruppo di amici e pensa in grande: grazie appunto al supporto della tecnologia. “Sono un libero professionista e in quel periodo mi sono fermato per un po’. Avevo del tempo libero, e l’ho usato per costruire il sito, che poi ho pubblicizzato con alcuni volantini con alcuni volantini attaccati all'ingresso dei portoni dei condomìni in quello che era il nostro quartiere a Milano, Rogoredo Santa Giulia”.
L’avventura comincia così, ‘arruolando’ tra l’altro la biblioteca dell’istituto comprensivo e quella del circolo Arci Mondini, in aggiunta a tutti i volumi casalinghi dei coniugi Pisani e di altri cittadini della zona.
Come funziona
“Il funzionamento di Biblioshare è molto semplice: ci si iscrive mettendo a disposizione anche solo uno dei propri volumi e così si accede alla ricerca per autore, titolo o tipologia di il libro - spiega dunque Pisani -. Una volta scelto quello che si preferisce lo si chiede in prestito. A quel punto, si entra in contatto con il proprietario e si concorda un incontro. È lui a decidere quanto potremo tenere il libro, nel momento in cui inserisce il libro sulla piattaforma, altra forma di flessibilità per venire incontro alle proferenze di tutti”.
La piattaforma fa la sua parte: intanto, permette di consultare da casa il catalogo delle eventuali biblioteche aderenti, 24 ore su 24: nessun limite di orario. Quindi invia promemoria sia a chi presta sia a chi prende in prestito, per aiutare a rispettare le scadenze fissate.
Non solo on line
Lo scambio è favorito dal sito web, ma non si esaurisce on line. “Quello che ho notato in questi anni è che quando ci si incontra non ci si limita mai al semplice ‘passaggio di mano” - racconta ancora Pisani -: con anche solo un libro in comune è facile che si passi a chiacchierare dei propri gusti letterari, quello che ci piace è che dalla piattaforma nascono anche dei rapporti di vicinato”.
Biblioshare nasce infatti soprattutto come servizio di prossimità, per far incontrare persone che amano la lettura e far circolare i libri nel vicinato, da una casa all’altra. Partita con una ‘base’ di 10 mila volumi accessibili da web, l’iniziativa si è diffusa soprattutto a Milano e dintorni: da Porta Romana a san Giuliano Milanese, dalla Conca del Naviglio a Nolo, come è stato ribattezzato uno dei quartieri più vivaci e in crescita a nord della metropoli, ma ci sono state adesioni anche a Brescia, Napoli, Palermo. In molti casi, l’idea è stata rilanciate dalle social street di zona.
In tutti questi anni, nessun ‘incidente’ o intoppo in questo sharing casalingo: “Molti mi spiegano che proprio perché grandi appassionati di libri, non se la sentono di prestarli a degli sconosciuti. Eppure - assicura Pisani - non abbiamo mai avuto lamentele sullo stato in cui sono stati restituiti da chi utilizza Biblioshare. Segno che fiducia e condivisione sono una strada possibile”.
Alla ricerca di un ‘erede’
Ma chi ha scelto Biblioshare? “Soprattutto adulti, anche se il record di volumi messi a disposizione della nostra biblioteca virtuale - ben 84 - spetta a una ragazza”. Dopo lo slancio iniziale e tante adesioni - “sullo sharing in effetti siamo stati dei precursori” -, Biblioshare ha subito un inevitabile rallentamento con le restrizioni legate alla pandemia. Ma non solo.
“La mia è un’iniziativa tutta home made. Oggi come oggi però non posso più seguirla come agli inizi, il lavoro non me lo permette”, conclude Pisani. Biblioshare è insomma alla ricerca di un nuovo slancio, per crescere ancora e forse in modo diverso: “Mi piacerebbe trovare qualcuno disposto a portare avanti questa esperienza. Magari qualche grande azienda, che possa diventarne sponsor: ho anche provato a contattare qualche storica realtà milanese, per ora però non ho avuto riscontri”.
L’invito dunque è chiaro: si cerca chi possa raccogliere il testimone di questa biblioteca diffusa e virtuale.
Scopri questo e altri progetti - e promuovi anche tu la tua iniziativa per uno Sviluppo Sostenibile - nella sezione “Lombardia 2030” della nostra piattaforma.
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