La digitalizzazione nel settore culturale rappresenta una rivoluzione senza precedenti, capace di trasformare di volta in volta la fruizione, la conservazione e la diffusione del patrimonio artistico e culturale.
Questa trasformazione è il risultato dell'incrocio tra le tecnologie digitali e le esigenze di un pubblico sempre più connesso e interattivo. Attraverso la digitalizzazione le opere d’arte, i manufatti storici, i testi antichi e le tradizioni culturali possono essere accessibili a un pubblico globale, sfidando le barriere geografiche e temporali.
Il ruolo strategico del PNRR
L’investimento 1.1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (d’ora in poi PNRR) M1C3, denominato “Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale”, vale 500 milioni di euro e ha l’obiettivo di creare un patrimonio digitale della cultura attraverso la digitalizzazione dei beni culturali custoditi nei musei, negli archivi, nelle biblioteche e in tutti i luoghi della cultura.
Questo investimento mira a colmare il divario digitale esistente e a massimizzare il potenziale degli uffici locali incaricati della conservazione del patrimonio, dei musei, degli archivi e delle biblioteche, agendo in diverse direzioni:
- facilitare la crescita di un mercato complementare di servizi culturali per le piccole e medie imprese e le start-up innovative;
- facilitare il trasferimento delle innovazioni di R&S nella pratica del patrimonio culturale;
- sviluppare banche dati culturali e delle collezioni digitali, attraverso la creazione di risorse culturali digitali che coinvolgano ed educhino il pubblico al loro utilizzo per la ricerca e la conoscenza;
- assicurare l’uso e l’accessibilità a lungo termine degli archivi digitali e dei prodotti della digitalizzazione del patrimonio culturale;
- razionalizzare i sistemi informativi, riducendo inefficienze e costi di gestione attraverso l’approccio cloud, la dematerializzazione degli archivi cartacei e la digitalizzazione di procedure e processi;
- semplificare i rapporti tra enti pubblici, cittadini e imprese, ridisegnando le procedure di settore e portare i servizi online.
L’investimento è suddiviso in 12 sub-investimenti, ognuno con obiettivi specifici.
Alcuni di questi includono il Piano Nazionale di Digitalizzazione del Patrimonio culturale (PND), il Sistema di certificazione dell’identità digitale per i beni culturali, l’infrastruttura digitale per il patrimonio culturale, la formazione e miglioramento delle competenze digitali, e altre iniziative che contribuiranno a creare un ecosistema digitale della cultura.
La digitalizzazione del patrimonio culturale della Lombardia
Anche la Lombardia, ricca di un patrimonio culturale millenario, si trova oggi di fronte alla sfida della digitalizzazione dei suoi tesori artistici, storici e architettonici. L’avvento delle tecnologie digitali offre opportunità senza precedenti per preservare, valorizzare e diffondere queste ricchezze in modi innovativi e accessibili. Tuttavia, tale processo richiede un equilibrio tra la conservazione dell’autenticità e l’adozione delle tecnologie emergenti, oltre a considerazioni etiche e legali riguardanti la gestione dei dati e la protezione del patrimonio culturale.
In questo ambito Regione Lombardia sostiene l’ecosistema della cultura e della conoscenza, attraverso l’uso di nuove tecnologie, strumenti e modelli innovativi che permettano una condivisione aperta di esperienze con l’obiettivo di accelerare la diffusione della conoscenza e i processi di innovazione sociale, tecnica e tecnologica.
All’interno della Smart Specialisation Strategy 2021- 2027 (d’ora in poi S3) - nell’Ecosistema della cultura e della conoscenza – Regione Lombardia intende sostenere la digitalizzazione del patrimonio culturale di archivi, biblioteche e sviluppo di tecnologie innovative nel campo dei beni culturali (conoscenza, diagnosi, restauro, valorizzazione innovativa, digitalizzazione, realtà aumentata, gamification, sviluppo di motori di ricerca integrati per portali culturali, etc.).
Inoltre, l’investimento 1.1 PNRR – Strategie e piattaforme digitali per i beni culturali - assegna alla Lombardia 6,743 milioni di euro per la digitalizzazione entro il 2025 di oltre 1,5 milioni di immagini custodite in musei, archivi, biblioteche e luoghi della cultura.
Con 2 manifestazioni d’interesse sono stati selezionati 16 progetti – 10 sugli archivi e 6 sulle pubblicazioni locali – per una quantità di immagini stimata già superiore all’obiettivo regionale per il 2025.
Tecnologie e prospettive
Quali sono, dunque, le tecnologie a supporto della digitalizzazione di questo immenso patrimonio culturale di cui disponiamo?
Un esempio è l’uso delle reti neurali e il riconoscimento delle immagini. Si tratta di tecnologie che consentono di identificare oggetti e soggetti nelle immagini, semplificando la ricerca e l’organizzazione delle risorse. In questo ambito, riportiamo anche l’esistenza della tecnologia OCR (Optical Character Recognition) per la conversione di testi scritti in immagini o documenti digitalizzati in testo ricercabile.
L’utilizzo di algoritmi di Intelligenza Artificiale permette poi di analizzare grandi quantità di dati e riconoscere pattern nei testi, nelle immagini e nei video. Questo aiuta a catalogare e indicizzare il patrimonio culturale in modo più efficiente.
La gestione dei metadati (informazioni descrittive associate a un’opera) è una tecnologia chiave che rende più facile ricercare e navigare nel patrimonio culturale digitale. Mentre l’archiviazione e la condivisione di dati tramite servizi cloud semplificano l’accesso e la collaborazione tra istituzioni culturali e la creazione di ecosistemi culturali connessi.
Per certificare l’autenticità di opere d’arte e documenti storici sempre più in uso è la tecnologia Blockchain, che aumenta la fiducia degli utenti e facilita la condivisione sicura di informazioni.
In sintesi, l’uso strategico di queste tecnologie può trasformare il patrimonio culturale in una risorsa digitale accessibile, coinvolgente e duratura.