• Lombardia 2030

    “Il nuovo turismo di ‘Controvento’, per scoprire la montagna e la sua storia”

    Su Lombardia 2030 il trekking tra fossili preistorici, trincee, vecchi mestieri in zone poco note

    di Redazione Open Innovation | 04/02/2021

Camminare in montagna per scoprirne non solo le bellezze naturalistiche ma la storia: l’economia dimenticata delle valli, i sentieri dei contrabbandieri verso la Svizzera, ancora prima le trincee della Grande Guerra e perfino alcuni siti UNESCO con fossili preistorici di straordinario valore, noti anche in Cina ma magari non altrettanto conosciuti sul territorio che li ospita.

È insomma una sorta di viaggio nel tempo quello proposto da “Controvento Trekking”, progetto che sposa e fa convivere natura, storia, cultura di spazi altrimenti ignorati dai grandi flussi del turismo lombardo, a partire dalla Valceresio, valle a nord di Varese che si estende fino al Lago di Lugano.

Qui è nata e cresciuta Antea Franceschin, promotrice di quest’iniziativa che per le sue caratteristiche trova spazio in Lombardia 2030, la sezione di questa piattaforma dedicata da Regione Lombardia ai progetti che in modi diversi rispondono alle sfide poste dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030.

Tra contrabbandieri, pastori e ‘picasass’

La proposta di Controvento è tanto semplice quanto innovativa: offrire non solo escursioni all’aria aperta e panorami mozzafiato ma insieme racconti, storie, volti, tradizioni, mestieri antichi in via d’estinzione. Antea è insomma una guida di montagna ma anche turistica in senso pieno. E punta alla riscoperta di un territorio che, assicura, è ricco di motivi di interesse, al di là dei suoi celebri laghi.

“Le mie gite giornaliere si snodano sempre intorno a un tema che illustro durante le camminate: pastorizia e castagneti, che un tempo erano la cifra della Valcereso e della Valcuvia, l’arte dei ‘picasass’ ovvero degli scalpellini che oltre a estrarre la pietra dalla montagna la sanno modellare, i cunicoli e i bunker della Linea Cadorna, costruiti a difesa della frontiera italo-svizzera nel 1918. Porto inoltre le persone alla scoperta di siti UNESCO purtroppo non abbastanza conosciuti: pochi sanno che in provincia di Varese ce ne sono ben quattro, uno dei quali nel mio paese, Besano. Proprio qui nel 1993 hanno scoperto quello che è stato ribattezzato Besanosauro, un fossile preistorico di ittiosauro di grande valore scientifico perché unico nel suo genere.  

Una svolta personale

È una storia nella storia, quella di Antea. Dopo una formazione votata alla difesa del paesaggio - studia Scienze naturalistiche e poi ambientali - trova lavoro come tecnico di laboratorio per analisi della qualità dell’aria e dell’acqua. Finché non si fa sentire il richiamo delle origini: le vacanze con la famiglia “passate sempre in montagna”, le amicizie e i giochi di infanzia che spaziano tra boschi e trincee della Prima Guerra Mondiale, i racconti ascoltati in famiglia sui contrabbandieri un tempo presenza abituale tra le montagne.

E così parte la sua personale avventura. Nel 2016, non ancora trentenne, fonda il marchio Controvento Trekking e comincia a lavorare in modo occasionale come guida, nel 2018 Antea ne fa un lavoro a tempo pieno: “È stata una sfida, ho lasciato un impiego da dipendente senza sapere che certezze avrei avuto. Ma sentivo che era la cosa giusta cercare di portare le persone sulle nostre montagne, a metà tra il lago di Como e il lago Maggiore, dove nessuno in genere si spinge per turismo. E poi per me ogni racconto ed escursione è come un viaggio nella storia della mia famiglia”.

Il successo dell’iniziativa e nuove prospettive

E infatti fino ad allora anche i sentieri erano poco segnalati. Controvento attiva una serie di collaborazioni sul territorio, con i rifugi del CAI come con “erboristi o esperti di cucina con le erbe, che coinvolgo nelle mie presentazioni”. I numeri delle adesioni hanno dato ragione all’intuizione di Antea: “Ogni fine settimana porto sui sentieri in media 40 persone, fino a un massimo di 60, festività comprese. Questo prima del Covid. Dopo il lockdown della scorsa primavera le richieste sono cresciute ancora, e ho lunghe liste di attesa: sono davvero tanti quelli che vogliono stare all’aria aperta e intanto imparare qualcosa che non sapevano, conoscere esperienze e storie la cui memoria rischiava di scomparire”.

Non a caso Controvento sta crescendo: non solo il trekking si è esteso verso Como e verso l’Appennino centrale, ma da metà del 2020 ad Antea si è aggiunta un’altra guida, “Paolo Fumagalli che come esperto di castagneti e di storia locale ha portato un valore aggiunto permettendoci di attivare nuovi percorsi”. La speranza è che ora “altre guide si uniscano a noi, per ampliare sempre più i territori e le storie su cui accendere i riflettori”. Una spinta al turismo di qualità, dunque nata dal basso ma con buone prospettive di creare - anche - nuovi posti di lavoro. Perché di certo “di guide c’è bisogno: la montagna esige rispetto e conoscenza, le escursioni non si possono improvvisare”.

Scopri Controvento Trekking e presenta anche tu la tua iniziativa su Lombardia 2030.

 

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